Ripartire sì, ma con il piede giusto. La pandemia ha causato in tutto il mondo la perdita di milioni di persone. Ha imposto lockdown, con conseguenti crolli della produzione e dell’economia globale. I governi hanno reagito stanziando ingenti somme di denaro per rilanciare i sistemi economici. Dagli Stati Uniti all’Europa, le cifre sono nell’ordine delle migliaia di miliardi di dollari: da come verrà investita questa enorme mole di denaro, dipenderà il futuro del Pianeta e di chi lo abita.
Economia, clima, natura: il Pianeta è a un bivio
Il mondo, anche prima del coronavirus, era infatti ad un bivio. La scienza ha spiegato a chiare lettere che, in assenza di una diminuzione immediata e drastica delle emissioni di gas ad effetto serra, l’impatto del riscaldamento globale sarà drammatico. Anteriormente alla pubblicazione della prima parte del suo Sesto rapporto, l’Ipcc – Il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici – aveva già pubblicato lo Special Report 1.5, nel quale si spiega che una differenza anche di mezzo grado centigrado in termini di aumento della temperatura media globale implicherebbe conseguenze profondissime per l’equilibrio degli ecosistemi e della Terra nel suo complesso.
La ripresa post-Covid, dunque, rappresenta un’occasione unica: quella di costruire un sistema economico mondiale non più fondato sulla logica della massimizzazione dei profitti ad ogni costo e sui risultati di breve termine, ma con un approccio etico, prendendo in considerazione anche elementi ambientali, sociali e di buon governo (Esg): rispetto della natura, dell’ambiente e tutela del clima, ma anche attenzione ai diritti e agli impatti positivi sulle comunità.
L’importanza di rispettare i tre “pilastri” degli standard Esg
L’integrazione di standard Esg nei finanziamenti pubblici e privati comporta ricadute importanti ed estremamente concrete sulla vita delle persone. Un esempio classico è quello delle energie rinnovabili: il mondo deve necessariamente trovare alternative alle fonti fossili (carbone, petrolio e gas) se vuole centrare gli obiettivi fissati dalla comunità internazionale sia dal punto di vista climatico (con l’Accordo di Parigi), sia da quello, più ampio, della sostenibilità (con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite). Ricorrere a fonti di energia pulite è dunque sempre più necessario. Eppure, non sempre queste ultime rispettano le altre due gambe degli standard Esg.
Oggi si parla sempre più spesso di “giusta transizione” ovvero l’importanza di coniugare l’adozione di modelli di business a minore impatto ambientale (E di Environment) con l’attenzione alla gestione responsabile dell’impatto sui lavoratori di questa transizione (la S di Social). Per questo già nel 2018 Etica Sgr ha sottoscritto “Statement of Investor Commitment to Support a Just Transition on Climate Change” (Dichiarazione di impegno degli investitori per una transizione giusta ad un’economia a basso impatto per il clima).
Facciamo un altro esempio: una grande diga idroelettrica, può garantire approvvigionamento elettrico a migliaia e migliaia di consumatori a basso impatto in termini di emissioni climalteranti. Ma se, ipotizziamo, per costruirla occorre inondare una valle nella quale vivono decine di migliaia di persone, l’impatto per loro potrebbe essere drammatico. Potrebbero infatti perdere case, lavoro e mezzi di sussistenza. E potrebbero perfino essere cancellati anni di storia e cultura. Il progetto, insomma, potrebbe risultare ottimo per il clima, ma deleterio per le comunità locali.
«Crediamo necessario che la risposta alla pandemia da COVID-19 coinvolga tutti i Paesi, non solo quelli sviluppati. Non realizzare un’azione inclusiva determinerà svantaggi per tutti» @AldoBonati, Etica Sgr
Il ruolo della finanza etica per un’economia davvero sostenibile
Ancora peggiore, ovviamente, sarebbe uno scenario nel quale la ripresa fosse attuata all’insegna del business as usual. Ovvero perpetuando le stesse scelte che hanno portato il mondo sull’orlo della catastrofe climatica, imposto disuguaglianze inaccettabili (tra nazioni e all’interno delle stesse), lasciato centinaia di milioni di persone in condizioni di povertà e, nel corso della pandemia, comportato una distribuzione iniqua dei vaccini anti-Covid nel mondo.
Il ruolo della finanza, in questo senso, può essere cruciale. Banche, fondi d’investimento e compagnie d’assicurazione gestiscono immense moli di denaro. E, esattamente come i governi, possono di fatto orientare il futuro dei sistemi economici, scegliendo appunto di privilegiare investimenti in aziende e progetti che rispettano le tre gambe degli standard Esg.
Una visione etica per creare valore economico e sociale condiviso
“L’emergenza Covid-19 – dicono gli esperti di Etica Sgr – è prima di tutto un’emergenza sociale e poi finanziaria ed economica. Ha messo in luce numerosi elementi problematici di cui eravamo già a conoscenza, ma che oggi sicuramente emergono in tutta la loro importanza. È il caso dell’evasione fiscale, che mai come in questi mesi ci è apparsa in tutta la sua drammaticità, in relazione, soprattutto, alle necessità finanziarie del settore sanitario. Allo stesso modo, la fragilità del lavoro nero si è manifestata fortemente quando le imprese si sono trovate in forti ristrettezze dovute ai lockdown”. Ma, in numerose nazioni, hanno pesato in modo dirompente anche le disuguaglianze sociali “che portano ad una sempre maggior povertà” e la mancanza di adeguati investimenti in infrastrutture digitali “che limitano l’accesso a servizi e formazione, utili per i lavoratori e gli studenti”.
Al contrario, chi aveva già scelto la strada della sostenibilità si è trovato avvantaggiato nell’affrontare la crisi. “La nostra filosofia di investimento –proseguono i manager della società – si è sempre basata su un approccio di lungo periodo. Nel quale il rendimento globale tende ad aumentare e le perdite a minimizzarsi, e nel quale si vanno a scegliere e premiare le società realmente sostenibili, che creano valore economico e sociale condiviso. In generale, i fondi sostenibili e responsabili mitigano maggiormente i rischi finanziari nelle fasi di incertezza, così come hanno fatto i nostri fondi etici. La finanza etica nasce per mettere al centro delle nostre scelte finanziarie, oltre che economiche, le persone e l’ambiente. Questo significa riconoscere l’importanza di creare un’economia più sostenibile ed inclusivo, assumendo una prospettiva di lungo periodo.”
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