Dal nuovo giacimento, chiamato Johan Sverdrup, la Norvegia potrebbe estrarre quasi 3 miliardi di barili di petrolio. Di qui al 2070.
Le rinnovabili guadagnano terreno
Presentato il secondo rapporto annuale dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie). Buone notizie dalle energie rinnovabili.
Idroelettrico, eolico, solare e altre fonti rinnovabili
raggiungeranno una produzione elettrica globale superiore a quella
del gas naturale entro il 2016 e doppia di quella immessa in rete
dalle centrali nucleari. Queste le stime dell’Agenzia
internazionale dell’energia (Aie) presenti nel secondo rapporto
annuale di medio termine.
Anche in un contesto di crisi economica vissuta da molti
paesi, l’energia rinnovabile dovrebbe aumentare del 40 per cento
nei prossimi cinque anni segnando la crescita maggiore e arrivando
a coprire circa un quarto del mix energetico nel 2018.
L’aumento sarà dovuto soprattutto agli investimenti dei
paesi emergenti come la Cina dove, sempre secondo l’Aie, si sta
verificando circa il 40 per cento della crescita globale delle
rinnovabili prevista tra il 2012 e il 2018. Nonostante questo,
secondo un articolo pubblicato da Peter Aldhous su New Scientist
(Renewable
energy to eclipse gas by 2016), non siamo ancora nella fase di
transizione dal carbone a un futuro basato sulle rinnovabili.
Per evitare che la temperatura media globale aumenti di
più di due gradi centigradi (soglia massima consentita dagli
scienziati), “gli stati dovrebbero modificare profondamente le loro
politiche energetiche” e “garantire agli investitori che gli
impianti costruiti ora per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili
genereranno più utili delle centrali a carbone e a gas
naturale”. Secondo Aldhous “è questo il punto debole del
piano sul clima annunciato da Barack Obama alla fine di giugno:
mancano gli obiettivi di lungo termine”.
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