
Il rapporto annuale dell’agenzia Irena indica che il 92,5 per cento dei nuovi impianti installati nel 2024 è legato alle fonti rinnovabili.
Evitare il 50 per cento di morti legate all’inquinamento dell’aria. Un risultato raggiungibile con un aumento del 7 per cento degli investimenti nelle energie rinnovabili. È quanto rende noto l’ultimo rapporto “Energy and air pollution” e redatto dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), che analizza il rapporto tra energia, l’inquinamento atmosferico e la salute. Nelle pagine
Evitare il 50 per cento di morti legate all’inquinamento dell’aria. Un risultato raggiungibile con un aumento del 7 per cento degli investimenti nelle energie rinnovabili. È quanto rende noto l’ultimo rapporto “Energy and air pollution” e redatto dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), che analizza il rapporto tra energia, l’inquinamento atmosferico e la salute.
Nelle pagine del rapporto infatti vengono analizzati i contributi che il settore energetico può portare per ridurre la cattiva qualità dell’aria: più grande minaccia per la salute umana dopo la pressione alta, diete povere di nutrienti e il fumo.
I numeri infatti sono ancora alti e la qualità dell’aria continua a peggiorare a livelli ben al di sopra di quelli dichiarati sicuri dall’Organizzazione mondiale della sanità. In particolare nei Paesi asiatici e in quelli in via di sviluppo, a causa dell’utilizzo di alte concentrazioni di combustibili fossili sia nella produzione di energia che nei trasporti. Ad oggi questi settori sono responsabili della produzione dell’85 per cento del particolato e della quasi totalità di ossidi di zolfo e di azoto presenti in atmosfera.
“L’aria pulita è un diritto umano fondamentale del quale la maggior parte della popolazione mondiale ancora non beneficia”, ha dichiarato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Aie. “Nessun paese – ricco o povero – può sostenere di aver affrontato il problema dell’inquinamento dell’aria in maniera completa”.
Per questo il World energy outlook cerca di dare delle risposte, in particolare dimostrando come un investimento del 7 per cento nel settore energetico potrebbe avere degli enormi benefici per la salute. Entro il 2040 le morti premature causate dall’inquinamento atmosferico potrebbero ridursi di 1,7 milioni. E questo agendo sulla riduzione dell’uso dei combustibili fossili nella produzione di energia e in politiche che forniscano attrezzature adeguate per la cucina e il riscaldamento nei paesi in via di sviluppo.
“Abbiamo bisogno di rivedere il nostro approccio allo sviluppo energetico in modo che le comunità non siano costrette a sacrificare l’aria pulita in cambio della crescita economica”, ha concluso Birol.
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