A Rio de Janeiro un’operazione di polizia finisce in strage. Le ong protestano per l’uso spregiudicato della violenza da parte delle forze dell’ordine.
Nelle prime ore del mattino di giovedì 6 maggio, centinaia di agenti di polizia armati hanno fatto irruzione nella favela di Jacarezinho, nella periferia a nord-est di Rio de Janeiro, in Brasile. Durante l’operazione, che aveva l’obiettivo di cercare trafficanti di droga e altri criminali, sono rimaste uccise 25 persone.
Cosa è successo nella favela di Rio de Janeiro
Lo scontro si è svolto nella favela controllata dalla banda di narcotrafficanti nota come Comando Vermelho. La sparatoria è iniziata verso le 6 del mattino quando un gruppo di agenti si è presentato per eseguire alcuni arresti. Ben presto lo scontro si è intensificato portando alla morte di 25 persone, compreso un agente di polizia colpito da un proiettile. Secondo Amnesty International, un bilancio del genere non ha precedenti nella storia della città. Tra i feriti ci sono almeno due passeggeri della metropolitana che si è trovata in mezzo al fuoco incrociato.
⚠️Após mais de 7 horas, termina a sangrenta operação policial no Jacarezinho, no Rio, que matou, ao menos, 25 pessoas. Às 16h, está prevista para começar a coletiva de imprensa da Polícia Civil sobre a operação. 📷Fabiano Rocha #ChacinaDoJacarezinhopic.twitter.com/qQ3z3kSpL8
— Voz das Comunidades (@vozdacomunidade) May 6, 2021
Parlando alla stampa, il comandante di polizia Felipe Curi ha fatto sapere che il raid è l’esito di dieci mesi di indagini sui gruppi di narcotrafficanti che reclutavano tra le loro fila ragazzi ancora minorenni. Come “garanti dei diritti”, ha aggiunto, le forze dell’ordine sono al lavoro per liberare la popolazione “dalla dittatura del narcotraffico”. La legge prevede che operazioni di questo tipo non debbano essere autorizzate preventivamente dal pubblico ministero, ma soltanto notificate; cosa che effettivamente sarebbe avvenuta, comunica l’organismo tramite una nota.
#Violência | Operação no Jacarezinho foi 2ª maior chacina da história do RJ, diz ONG Fogo Cruzado.
— Brasil de Fato (em 🏠) (@brasildefato) May 6, 2021
Protestano ong, residenti ed esperti
“Non ho mai visto in vita mia un’operazione di polizia così letale”, ha dichiarato ad al JazeeraBruno Soares, ricercatore del Centro de estudos de segurança e cidadania (Cesc), centro di ricerca brasiliano dedicato al settore della pubblica sicurezza. Soares fa notare come l’agente di polizia sia rimasto ucciso nella prima parte della mattinata; è probabile che questo abbia spinto le forze dell’ordine ad agire in modo ancora più deciso e aggressivo. Nadine Borges, vicepresidente della commissione per i diritti umani dell’ordine degli avvocati brasiliano, parla di “un’assoluta barbarie” e di “esecuzioni di persone che si erano già arrese”.
Da tempo le organizzazioni per i diritti umani accusano le forze dell’ordine brasiliane di fare un uso troppo spregiudicato della violenza. Secondo i dati di Human rights watch, nel solo 2020 oltre 1.200 persone sono state uccise dalla polizia di Rio, un bilancio che supera quello degli Stati Uniti nel loro insieme. Questo sarebbe anche l’esito di un clima di impunità: tra tutte le indagini sugli omicidi da parte degli agenti condotte tra il 2010 e il 2015, ben il 98 per cento si è chiuso senza formalizzare nessuna accusa.
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