Non era mai accaduto che la temperatura media globale in un intero anno solare fosse di oltre 1,5 gradi centigradi superiore ai livelli pre-industriali.
Il riscaldamento globale non frena: con maggio 2024 è da un anno che viviamo record di temperatura
Il servizio di monitoraggio climatico europeo Copernicus ha reso noto che con il mese di maggio 2024, abbiamo raggiunto quota 12 record di fila per la temperatura media globale.
- Quello di quest’anno è stato il mese di maggio più caldo da quando le temperature sono monitorate con regolarità.
- Il servizio climatico europeo Copernicus ha spiegato che la temperatura media globale è stata di 0,65 gradi centigradi superiore alla media del periodo 1991-2020.
- Negli ultimi dodici mesi il dato in media è stato di 1,63 gradi centigradi superiore al periodo pre-industriale.
- A Bonn i lavori preparatori per la Cop29 di Baku, mentre uno studio lancia un allarme sull’esaurimento del “carbon budget”.
Il mese di maggio del 2024 è stato il maggio più caldo mai registrato sulla superficie delle terre emerse e degli oceani da quando le temperature sono monitorate con regolarità. A renderlo noto è stato il servizio climatico europeo Copernicus, che ha spiegato come la temperatura sia stata di 0,65 gradi centigradi al di sopra della media del periodo 1991-2020. Segnando così il dodicesimo record consecutivo su base mensile.
António Guterres, Onu: “Il Pianeta ci parla, ma noi non lo ascoltiamo”
I dati sono stati confermati anche dall’Organizzazione meteorologica mondiale e dal servizio meteo britannico (Met Office). “Lo scorso anno, ad ogni pagina voltata sul calendario ha corrisposto un aumento della temperatura. Il Pianeta sta provando a dirci qualcosa, ma noi non stiamo ascoltando. Inanelliamo record su record e ne subiamo le conseguenze. È ora di mobilitarci e agire”, ha commentato il segretario generale della Nazioni Unite, António Guterres.
Nello specifico, Copernicus ha precisato che la temperatura media globale a maggio è stata di 1,52 gradi centigradi al di sopra dell’era pre-industriale. È l’undicesimo mese consecutivo ad oltre un grado e mezzo di riscaldamento globale. Negli ultimi dodici mesi il dato in media è stato di 1,63 gradi in più rispetto a quando l’umanità non aveva ancora incominciato a bruciare carbone, petrolio e gas.
Carlo Buontempo, Copernicus: “Scioccante, ma non sorprendente”
“È scioccante ma non sorprendente – ha commentato il direttore di Copernicus, Carlo Buontempo – che si sia osservata tale sequenza. E anche se questa venisse interrotta, il trend complessivo dei cambiamenti climatici rimane inalterato. Stiamo vivendo un’epoca senza precedenti, ma abbiamo anche a disposizione strumenti senza precedenti per agire”.
Proprio in questa ottica, la comunità internazionale è riunita in questi giorni a Bonn, in Germania, per i consueti lavori preparatori in vista della ventinovesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite (Cop29), in programma nel prossimo mese di novembre a Baku, in Azerbaigian. Mentre scienziati e tecnici sono alla ricerca di compromessi nella città tedesca, un nuovo studio lancia un allarme sul cosiddetto “carbon budget”.
A Bonn si prepara la Cop29 di Baku, mentre uno studio allerta sul “carbon budget”
Si tratta della quantità di gas ad effetto serra che possiamo permetterci ancora di disperdere nell’atmosfera terrestre prima di superare la soglia più ambiziosa indicata dall’Accordo di Parigi. Ovvero non superare gli 1,5 gradi centigradi di aumento della temperatura media globale. Ebbene, tale soglia potrebbe essere superata già di qui a dieci anni, secondo l’analisi condotta da 57 scienziati (e pubblicata su Earth System Science Data), tra i quali figurano anche alcuni membri dell’Ipcc, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamenti climatici delle Nazioni Unite.
La media delle emissioni annuali ha infatti raggiunto un record pari a 53 miliardi di tonnellate in media nel decennio 2013-2022. Così, il rischio è che nella seconda metà del secolo il riscaldamento climatico potrebbe raggiungere i 2,8 gradi centigradi. Il che rappresenterà un salto nel buio in termini di impatti per gli ecosistemi, la salute umana, le economie e le comunità di tutto il mondo.
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