Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
Riso, tutti i tipi più colorati
Chicchi neri, rossi, allungati, integrali, selvatici. Diversi dal “solito” riso, ma tutti nutrienti e ricchi di sostanze protettive per la salute. Scopriamo i risi colorati.
Nero Venere
E’ una varietà di riso integrale di origine cinese che da qualche anno viene coltivata anche in Italia. Secondo la leggenda il suo nome è legato alla dea dell’amore perché in Cina veniva cucinato per l’Imperatore e la Corte in virtù delle sue proprietà afrodisiache. I suoi chicchi scuri e lucenti sono ricchi di sostanze antiossidanti chiamate antociani, pigmenti naturali che rallentano l’invecchiamento cellulare. E’ un riso ricco di calcio, manganese, zinco e fosforo, oltre che ferro e selenio in quantità superiore rispetto al riso tradizionale. Il suo particolare profumo, già percepibile a crudo, diventa più inteso e speziato con la cottura. E’ perfetto in abbinamento ai crostacei e al pesce, ottimo anche nelle insalate fredde, bollito e condito con un filo di buon extravergine d’oliva. Cuoce in circa 40 minuti (12 nella pentola a pressione). Regge bene la cottura.
Artemide
Dall’incrocio tra il Venere e il riso di tipo indica, nasce questa varietà integrale che eredita dal primo dei “genitori” il colore nero e dal secondo la bella forma allungata del chicco. Ha un aroma intenso e gradevole e necessita di circa 30-35 minuti di cottura. E’ eccellente saltato in padella con i crostacei o miscelato ad altri tipi di riso (considerando i diversi tempi di cottura). Un consiglio: provate a macinarlo con il macina caffè e usate la farina ottenuta per impastare le tagliatelle o gli gnocchi, il loro profumo vi stupirà.
Rosso integrale
Si tratta di una qualità prodotta in quantità limitata. Si caratterizza per chicchi medio lunghi di un bel colore rosso, è ricco di fibra e di nutrienti. Si abbina bene ai cibi dal sapore intenso, è indicato anche con i legumi e il pesce. Ottimo nelle insalate miste. Un modo leggero e gradevole di prepararlo consiste nel condirlo con un extravergine fruttato intenso, un velo di pomodoro fresco e qualche fogliolina di basilico.
Selvatico (wild rice)
Sembra riso ma non lo è. E’ invece il seme di una pianta acquatica, la Zizania aquatica che, come si intuisce dal nome, cresce spontaneamente sulle superfici d’acqua naturali, del nord ovest dell’Ontario, in Canada. Per volontà dello stato canadese, il riso selvatico viene raccolto ancora secondo il metodo tradizionale degli Indiani d’America, e cioè a mano aiutandosi con canoe, ed è totalmente di produzione biologica. I suoi chicchi hanno un colore scurissimo e sono molto lunghi e sottili. E’ molto dotato di proteine e di minerali come calcio, magnesio, potassio, fosforo e zinco, e di vitamine del gruppo B. Tra le sue virtù ricordiamo la capacità di contrastare l’esaurimento psicofisico, l’azione antidepressiva, di potenziamento del sistema immunitario e della salute sessuale dell’uomo (grazie alla ricchezza di zinco). Ha un sapore che ricorda la castagna. Si abbina bene alle verdure, al pesce, alle carni più saporite e agli altri alimenti “selvaggi”, come il tartufo, i funghi, la selvaggina. Cuoce in 40 minuti.
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