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Risparmia energia: perché l’unica cosa a cui dobbiamo rinunciare è lo spreco di petrolio
Le famiglie italiane contribuiscono in tutto per un terzo dei consumi energetici nazionali e producono un quarto circa delle emissioni nazionali di gas serra. Ogni italiano, col proprio comportamento quotidiano, emette oltre 20 kg di anidride carbonica al giorno. E le case italiane sembrano essere tra le più sprecone in Europa: consumano 150-200 kWh/m2 anno rispetto
Le famiglie italiane contribuiscono in tutto per un terzo dei consumi energetici nazionali e producono un quarto circa delle emissioni nazionali di gas serra.
Ogni italiano, col proprio comportamento quotidiano, emette oltre 20 kg di anidride carbonica al giorno. E le case italiane sembrano essere tra le più sprecone in Europa: consumano 150-200 kWh/m2 anno rispetto ai 70 kWh/m2 anno delle case tedesche.
Una casa ben costruita e coibentata può raggiungere un ‘risparmio’ fino ai 30 kWh/m2 anno. Ma ne sappiamo abbastanza di lampadine a led, di pannelli fotovoltaici, di elettrodomestici di classe A, per sfruttare tutti gli spiragli, usare le cose in modo più furbo, sagace e razionale e per compiere le scelte più intelligenti? Sappiamo da dove partire per rendere efficiente la nostra casa? Insomma, siamo sufficientemente preparati al salto di qualità che potrebbe incidere sulla riduzione dei gas serra del nostro Paese… e della bolletta della luce?
Risparmio energetico e uso razionale dell’energia sono ricadute della questione energetica e della spinta verso le energie rinnovabili. Realizzare l’isolamento termico, installare doppi o tripli vetri, regolare le pompe che fanno circolare l’acqua di riscaldamento, installare un impianto di cogenerazione in cantina sono tutti progetti poco spettacolari ed eccitano molto meno la fantasia rispetto alla messa in opera, per esempio, dei pannelli solari, in particolare quelli fotovoltaici. Sono misure che non hanno un grande ‘appeal’ dal punto di vista dell’immagine, anzi, richiamano visioni di rinuncia e di scarsità: spegnere la luce, stare al buio, abbassare la temperatura e rimanere al freddo.
A cosa si deve rinunciare per risparmiare energia: a sprecare carbone
Invece, in realtà l’unica cosa a cui dobbiamo rinunciare è lo spreco di petrolio, di metano e di carbone, non certo a una temperatura piacevole in inverno e in estate negli ambienti abitati o a un’adeguata illuminazione degli interni.
L’uso razionale dell’energia e il risparmio energetico puntano a una riduzione dei consumi a parità dei servizi. O meglio, addirittura con una migliore qualità della vita. I materiali naturali sono meno inquinanti e contribuiscono alla diminuzione dell’inquinamento indoor. Il legno non trattato è igroscopico e dà benessere. Le luci led diffondono una luce fisiologicamente più piacevole.
La riduzione dei consumi e l’energia rinnovabile
La riduzione dei consumi è necessaria perché solo con un fabbisogno drasticamente ridotto diventa pensabile che le energie rinnovabili abbiano verso i consumi complessivi un ruolo di rilievo.
È logico. Primo, ridurre il fabbisogno energetico con misure di risparmio: scelte attente, nuove tecnologie, nuovi comportamenti.
Poi, cercare di soddisfare la copertura del fabbisogno energetico rimanente con le energie rinnovabili. La gestione razionale dell’energia è anche un’attraente chance a livello commerciale e produttivo. Stimola la diffusione di nuovi prodotti, nuove attività in grado di creare occupazione in tutti i livelli.
Anche le campagne di informazione sono un’attività, richiedono un impegno continuo: e come l’informazione, anche gli interventi concreti per il risparmio, la scelta dei materiali, la ristrutturazione, la sostituzione delle lampadine, il monitoraggio dei consumi sono tutte attività positive. Non si tratta di “non fare”: si tratta di “fare in modo intelligente”, in modo più redditizio, sostenibile e vantaggioso.
Questo articolo è parte della campagna Interdependence Day promossa da UBI Unione Buddhista Italiana e LifeGate.
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