I risultati delle elezioni politiche 2022 premiano Fratelli d’Italia primo partito. Crolla la Lega. Male il Pd con Letta ai saluti. M5S prima forza al sud.
La coalizione di centrodestra ha vinto le elezioni. È questo il verdetto già anticipato dagli exit poll che si sono susseguiti nella notte dopo la chiusura dei seggi alle 23:00 del 25 settembre. Con una manciata di sezioni ancora da scrutinare, i risultati delle elezioni politiche 2022 sono ormai chiari. La coalizione si è assicurata la maggioranza in Camera e Senato, con Fratelli d’Italia, guidato da di Giorgia Meloni, come primo partito, con un netto distacco dai compagni di coalizione Lega e Forza Italia: “Un’indicazione chiara per un governo a guida Fratelli d’Italia”, ha detto nella notte Giorgia Meloni.
Il centrodestra: trionfa Meloni, crolla Salvini
Secondo i dati ufficiali la coalizione di centrodestra ha ottenuto il 44 per cento di voti, 7 punti percentuale in più rispetto al 2018. Fratelli d’Italia guidato da Giorgia Meloni si è imposto come prima partito del Paese con oltre 26 per cento, mentre Lega e Forza Italia sono rispettivamente al 9 e all’8 per cento. Con questo risultato Fratelli d’Italia ha ottenuto tre volte i voti dei suoi principali alleati di coalizione, rimarcando una volta di più la propria leadership e quella di Meloni sul fronte dei vincitori. Nonostante il risultato di coalizione, l’esito di queste elezioni potrebbe imporre delle domande ai possibili azionisti di minoranza del prossimo governo, Silvio Berlusconi e, soprattutto, Matteo Salvini. Se l’8 per cento ottenuto da Forza Italia è sostanzialmente in linea con i risultati del 2018, la Lega esce dalle urne estremamente ridimensionata: basti pensare che alle politiche del 2018 il partito di Salvini aveva ottenuto il 17 per cento, che era diventato un 34 per cento alle europee del 2019. Salvini ha tenuto una conferenza stampa in mattinata, dove non ha affrontato il tema della leadership leghista, che secondo molti osservatori sarebbe stata messa in discussione da risultato deludente: “È chiaro che le elezioni hanno premiato l’opposizione fatta da fratelli d’Italia. Oggi commentiamo un dato che, come Lega non ci soddisfa. Non ho lavorato per questo. Stare al governo ci è costato. Abbiamo anteposto il lavoro per il paese rispetto all’interesse del partito, ma lo rifarei. Ma con questo 9 per cento staremo all’interno di un governo che ci vedrà protagonisti”. Crisi interne a parte, con la vittoria di oggi la coalizione si assicura la maggioranza in Parlamento, ma non è ancora chiaro se raggiungerà i due terzi dei seggi che significherebbero una maggioranza assoluta.
Il centrosinistra: il Pd sfiora il minimo storico, Letta lascia dopo un nuovo congresso
La coalizione di centrosinistra ha chiuso questa tornata elettorale con il 26 per cento dei voti, un dato abbondantemente al di sotto rispetto alla coalizione opposta. Il Partito democratico non ha rispettato le previsioni di alcuni sondaggi pre-elettorali che lo davano sostanzialmente alla pari rispetto a Fratelli d’Italia, raccogliendo il 19 per cento dei voti, un dato poco al di sopra del 18,7 per cento delle elezioni del 2018, e il peggiore della sua storia. Fra gli altri componenti della coalizione, Sinistra Italiana e i Verdi hanno superato la soglia di sbarramento del 3 per cento raggiungendo il 3,63, mentre il partito di Emma Bonino +Europa è al 2,83. Non essendosi assicurato la soglia minima per entrare il Parlamento, i suoi voti verranno redistribuiti al resto della coalizione. Durante la conferenza stampa tenutasi in tarda mattinata, il leader del Partito Democratico ha dichiarato che “nei prossimi giorni riuniremo gli organi di partito e attiveremo le procedure per portare a un congresso. Sarà un’occasione di riflessione su cosa vorrà essere il prossimo Partito Democratico. Assicurerò la guida del partito fino al congresso ma non mi ripresenterò candidato. Credo che le giovani generazioni debbano rilanciare il partito in Italia e in Europa”.
Movimento 5 Stelle primo partito al sud
Tra i risultati delle elezioni politiche 2022 spicca senza dubbio il 15,4 per cento del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. La forza politica che aveva aperto la crisi di governo che ha portato alle dimissioni di Draghi, è riuscito a invertire una rotta negativa che durava dalle europee del 2019. In particolare, il dato che esce da queste elezioni testimonia la forza del Movimento nelle regioni del Sud, dove è il primo partito.
Azione e Italia Viva
Il Terzo Polo rappresentato dall’alleanza tra i partiti di Carlo Calenda e Matteo Renzi ottiene il 7,7 per cento dei voti, rimanendo al di sotto del dieci per cento fissato come obiettivo prima del voto, ma avvicinando di molto il risultato di Forza Italia, che puntava a insediare come partito di rappresentanza per l’elettorato di centro.
Astensionismo da record
Le elezioni politiche del 2022 si impongono come le meno partecipate dell’Italia repubblicana. Secondo i dati del ministero dell’Interno, l’affluenza fatta registrare quest’anno, complice anche la sola giornata di ieri disponibile per votare, si è fermata al 64 per cento, ben dieci punti percentuali in meno rispetto al 2018. La regione con la più alta affluenza è stata l’Emilia Romagna, con il 71,97 per cento, mentre la Calabria è fanalino di coda per partecipazione con il 50,79 per cento.
Il voto degli italiani all’estero
In netto contrasto con i risultati delle elezioni nelle circoscrizioni domestiche è il voto degli italiani residenti all’estero. Il primo partito nella Circoscrizione estero è infatti il Partito Democratico, che qui raggiunge il 28 per cento, seguito dalla coalizione di centrodestra Lega per Salvini premier – Forza Italia – Fratelli d’Italia che si ferma al 26 per cento. Al terzo posto si piazza il Movimento Associativo Italiani all’Estero, con il 12 per cento, seguito dal Movimento 5 Stelle all’8 per cento.
Chi resta fuori dal Parlamento
Dai risultati delle elezioni politiche 2022 hanno determinato anche quali formazioni politiche non accederanno al Parlamento. Non raggiunge la soglia di sbarramento Impegno Civico, il partito di Luigi Di Maio, i cui voti non saranno neanche redistribuiti alla coalizione di centrosinistra con cui si presentava. Insieme a lui restano fuori da Camera e Senato Italexit di Gianluigi Paragone, Unione Popolare di Luigi de Magistris e Italia Sovrana e Popolare di Marco Rizzo.
La situazione nei collegi uninominali
Tra gli osservati speciali nei collegi uninominali risultano eletti Ilaria Cucchi – sorella di Stefano Cucchi – a Firenze, Claudio Lotito – presidente della squadra calcista Lazio – nel Molise e Silvio Berlusconi a Monza. Emma Bonino perde a Roma e Pier Ferdinando Casini batte Vittorio Sgarbi a Bologna. Fuori anche il leghista Simone Pillon.
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