Il 9 dicembre sono stati presentati i risultati del progetto Life MATHER, condotto da Whirlpool Emea con il Politecnico di Atene e t2i – Trasferimento tecnologico e innovazione.
Co-finanziato dalla Commissione europea nell’ambito delprogramma Life, MATHER (Full MATerial and cHEmical monitoRing data and disclosure for the protection of the human health and environment) ha messo a punto una piattaforma informatica che prende in esame ogni componente chimico tracciato nei materiali che compongono un prodotto. La fase di sviluppo si è focalizzata sugli elettrodomestici, dispositivi particolarmente complessi. Per ciascuna sostanza, MATHER indica i possibili impatti sull’ambiente e sulla salute, le regolamentazioni di riferimento e anche le possibili alternative. Permettendo così all’azienda di organizzarsi con largo anticipo in vista di future limitazioni imposte dalla legge.
Questo tool è l’esito di una partnership fra tre realtà diverse e complementari. Il ruolo di coordinatore spetta a Whirlpool Emeache, oltre a mettere a disposizione dati ed expertise, ha testato il tool con alcuni dei propri prodotti.
Durante l’evento digitale, a mostrare la piattaforma “in azione” è stata una ricercatrice della Scuola di ingegneria chimica del Politecnico di Atene, il partner che ha seguito lo sviluppo informatico, assicurandosi che l’interfaccia fosse il più intuitiva possibile. Il primo risultato è una versione demo che chiunque è libero di provare direttamente nel sito del progetto.
Al terzo partner – t2i – Trasferimento Tecnologico e Innovazione – fanno capo l’analisi dell’impatto socio-economico, la comunicazione e quella che tecnicamente è definita replicability, cioè il coinvolgimento di duecento imprese appartenenti a una quindicina di settori, 12 unità sanitarie e 82 policy maker.
Risultati, case history e opportunità
I numeri del progetto Life MATHER, presentati il 9 dicembre, sono degni di nota su più aree. In particolare, grazie all’innovativa funzione del tool che permette di individuare materiali sostitutivi a minor impatto ambientale, è possibile pianificare in anticipo materiali alternativi a supporto della preparazione di strategie proattive per conformarsi alle normative previste o in evoluzione.
Il tool indica anche le possibili alternative alle sostanze più impattanti che, in futuro, potrebbero essere sottoposte a restrizioni normative. I test condotti hanno evidenziato importanti benefici in termini
La piattaforma garantisce un rilevante risparmio di tempi e costi per il lca (life cycle assessment), cioè l’analisi dell’impronta ambientale di un prodotto lungo il suo intero ciclo di vita. Come conferma Anodica Trevigiana, media impresa specializzata in maniglie di design e altri componenti estetici per elettrodomestici, il life cycle assessment permette di valutare con parametri numerici l’impatto ambientale delle materie prime, dei processi e della gestione dei rifiuti. Fornisce così basi solide e oggettive per l’evoluzione verso un autentico ecodesign.
Agevolando lo scambio di dati con i fornitori, il tool aiuta a selezionare quelli più virtuosi e, più in generale, è un incentivo alla tracciabilità e alla trasparenza dell’intera filiera. Un nodo cruciale, ha sottolineato Arper, produttrice di sedute, tavoli e complementi d’arredo di design. Le informazioni elaborate dal software risultano utili anche per la definizione di eventuali certificazioni ambientali volontarie ad hoc. Tutti fattori a supporto non solo della sostenibilità ambientale, ma anche economica e di mercato, specie in un periodo storico in cui i consumatori sono sempre più sensibili a questi temi e sempre più propensi a premiare la sostenibilità con i loro acquisti.
Today we're celebrating the 1st-year anniversary of the launch of the #EUGreenDeal! 🎉🎊
Check out our #LIFEprojects working all across 🇪🇺 helping to build a greener & more sustainable 🌎 for all of us!
Il progetto MATHER si inserisce nel quinto ciclo del programma Life che si avvicina alla sua naturale conclusione con la fine di quest’anno. Per i dettagli sul periodo 2021-2027 bisogna attendere il via libera finale da parte dell’Europarlamento e del Consiglio. Durante il seminario, però, Manuel Montero-Ramirez – project officer dell’Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese (Easme) – ha dato qualche anticipazione sulle proposte della Commissione. L’idea è quella di incrementare notevolmente il budget, passando da 3,4 a 5,4 miliardi di euro, e di suddividerlo non più su tre ma su quattro aree: oltre a quelle già consolidate (natura e biodiversità, economia circolare e qualità della vita, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici) ne debutta una nuova, legata alla transizione verso le energie pulite.
In Italia chi vuole presentare il suo progetto può fare riferimento al punto di contatto nazionale, istituito presso il ministero dell’Ambiente, che fornisce una lunga serie di servizi: dall’helpdesk alla ricerca di partner, fino a workshop e sessioni formative.
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