Next stop Washington: un reportage dalla capitale degli Stati Uniti nel giorno della cerimonia di insediamento del nuovo presidente Joe Biden.
Stati Uniti, Pete Buttigieg si ritira dalle primarie democratiche a ridosso del Super Tuesday
Pete Buttigieg, uno dei candidati alle primarie del Partito democratico negli Stati Uniti, ha deciso di ritirarsi dalla corsa. Le motivazioni, e le parole del marito.
“Un anno e mezzo fa mio marito è tornato a casa dal lavoro e mi ha chiesto: ‘Cosa ne diresti se mi candidassi alla presidenza?’. Io sono scoppiato a ridere”. Con questo aneddoto Chasten Buttigieg, sposato con Pete Buttigieg dal 2018, si è rivolto ai cittadini di South Bend, in Indiana, durante l’assemblea organizzata frettolosamente dallo staff elettorale il primo marzo. “Ma non ridevo di lui, bensì della vita. Pete mi ha reso capace di credere in me stesso. Gli ho detto di candidarsi perché sapevo che c’erano altri ragazzi, là fuori, bisognosi di credere in se stessi”.
L’annuncio di Pete Buttigieg a South Bend, la sua città natale
E Pete Buttigieg, 38enne, da tutti soprannominato mayor Pete poiché sindaco di South Bend per otto anni, è convinto di essere riuscito a lanciare questo messaggio. Nonostante abbia deciso di ritirarsi dalle primarie democratiche negli Stati Uniti, rinunciando volontariamente all’opportunità di gareggiare contro Donald Trump – attuale presidente Usa, esponente del Partito repubblicano – alle elezioni presidenziali di novembre.
“Un anno fa, col vostro supporto, ho lanciato la mia campagna. Con uno staff di quattro persone, un ufficio sgangherato nel bel mezzo dell’Indiana. Pochi conoscevano il mio nome, ancor meno erano in grado di pronunciarlo”, ha ricordato Buttigieg alla platea, dopo aver preso la parola.
“Contro ogni previsione, alle prime quattro votazioni siamo riusciti a restare sempre nei primi quattro posti, e vincendo in Iowa abbiamo fatto la storia. Lancio un messaggio a tutti quei ragazzi, là fuori, che si sentono in qualche modo inferiori: una persona che prova lo stesso identico sentimento è riuscita a diventare un candidato di punta nella corsa alla presidenza, con suo marito al proprio fianco”.
Thank you for inviting me into your homes, sharing your stories, and putting your trust in me. We launched our campaign because Americans are hungry for a new kind of politics that brings us together.
And together we’ll beat this president and build the era that must come next. pic.twitter.com/QDajvx1lpL
— Pete Buttigieg (@PeteButtigieg) March 2, 2020
Mayor Pete, infatti, è riuscito ad ottenere la vittoria in Iowa; in New Hampshire è arrivato secondo, in Nevada terzo e, per finire, il 29 febbraio si è piazzato quarto in Carolina del Sud. Sicuramente, nessuno si aspettava un successo simile. Ma, stando così le cose, le chance di vittoria per Buttigieg non erano affatto alte. Per questo ha deciso di fare un passo indietro, così da non “rubare” voti preziosi agli altri contendenti. “Ho il dovere di prendere in considerazione le conseguenze che deriverebbero dal proseguimento della mia corsa”, ha spiegato. “Il mio obiettivo è sempre stato quello di contribuire ad unire gli americani per sconfiggere Donald Trump e cominciare una nuova era basata sui nostri valori”.
Leggi anche: Chi sfiderà Donald Trump? Guida alle primarie democratiche negli Stati Uniti
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Senza di lui sono Sanders, Biden e Bloomberg i candidati favoriti del Partito democratico. Un’idea più chiara di chi sfiderà Trump a novembre l’avremo il 3 marzo, giorno del Super Tuesday, quando a votare saranno i cittadini di 15 Stati contemporaneamente: Carolina del Nord, Arkansas, Alabama, California, Colorado, Maine, Oklahoma, Massachusetts, Minnesota, Tennessee, Texas, Utah, Virginia, Vermont e Samoa americane. LifeGate coprirà l’evento in diretta. Potrete seguire gli aggiornamenti sul sito e sui nostri canali social.
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