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Rivera Herrera, l’uomo che ha sconfitto i resort per salvare le tartarughe
Vincitore del Goldman environmental prize, il naturalista Luis Jorge Rivera Herrera racconta la sua battaglia per proteggere le tartarughe liuto e l’ambiente portoricano.
Luis Jorge Rivera Herrera è uno di quegli eroi umili, che magari colpiscono poco l’immaginario popolare, ma la cui presenza lascia un solco ben visibile e contribuisce a proteggere un patrimonio comune a tutta l’umanità. Rivera Herrera, naturalista portoricano, è uno dei sei vincitori del Goldman environmental prize 2016, una sorta di “Nobel per l’ambiente”, la più alta onorificenza che dal 1990 premia gli attivisti di tutto il mondo che si dedicano alla salvaguardia della natura.
Rivera Herrera ha contribuito, guidando una campagna popolare, all’istituzione di un’importante riserva naturale nella quale nidificano le tartarughe liuto (Dermochelys coriacea), specie a rischio estinzione. L’uomo si è anche opposto con successo, attraverso una battaglia durata diciassette anni, alla costruzione di un mega-resort che sarebbe dovuto sorgere all’interno dell’area protetta.
Molte meravigliose aree naturali del pianeta sono minacciate dalla massiccia e insensata edificazione. Come siete riusciti ad opporvi alla realizzazione di un grande resort nell’area dove poi è stata istituita la riserva naturale?
È stato merito della costanza con cui abbiamo portato avanti questa battaglia, durata ben diciassette anni. Abbiamo avuto la fortuna di disporre, fin dall’inizio, di un gran numero di dati scientifici disponibili presso il Dipartimento della pesca e della fauna selvatica degli Stati Uniti e il Dipartimento delle risorse ambientali di Porto Rico (Dner). Già nel 1992 il Dner, in collaborazione con una ong locale, aveva elaborato una proposta per estendere i limiti di una vicina riserva naturale per includere la maggior parte delle terre che fanno parte di quello che è conosciuto oggi come il Nec, ovvero Northeast Ecological Corridor Nature Reserve. Tuttavia il Commonwealth rifiutò la proposta preferendo favorire la costruzione di due resort all’interno dell’area designata. Sulla base delle informazioni scientifiche raccolte abbiamo intrapreso diverse cause legali per evitare l’edificazione delle strutture proposte all’interno del Nec. Queste azioni legali sono durate dal 2003 al 2011. Nel 2005 è stata istituita la Coalizione per il Nec, soprattutto grazie al coinvolgimento del Sierra Club, fondamentale per il coinvolgimento dell’opinione pubblica che ha spinto per l’approvazione del disegno di legge che ha conferito alla zona lo status di riserva naturale protetta. Quindi, in sintesi, per ottenere l’istituzione della riserva abbiamo dovuto ricorrere a diverse strategie scientifiche e legali.
Qual è stata la molla che ha dato il via alla sua battaglia in difesa dell’ambiente e della biodiversità portoricana?
In Porto Rico, fin dagli anni Sessanta, sono presenti molte organizzazioni ambientaliste, nate per opporsi al processo di industrializzazione che ha interessato l’isola nel corso degli anni Cinquanta e che ha provocato la distruzione di foreste di mangrovie e aree umide, in particolare nella zona costiera. Sono sorti complessi industriali petrolchimici che hanno contribuito a compromettere il sostentamento quotidiano di molte comunità basate sulla pesca, limitando anche l’accesso della popolazione alle spiagge. Questa rapida trasformazione, che ha ridotto l’accesso alle risorse vitali, ha convinto molti portoricani ad opporvisi.
Qual è lo stato di conservazione delle tartarughe liuto? Quali sono le principali minacce che devono affrontare e cosa possiamo fare per proteggerle?
Fortunatamente questi rettili si possono ancora trovare negli oceani di tutto il mondo. Nell’Atlantico del Nord la tartaruga liuto è classificata come specie in pericolo, anche se la sua popolazione è in ripresa negli ultimi dieci anni. Le tartarughe sono minacciate dalla distruzione degli habitat, dall’inquinamento luminoso, dalla pesca industriale e dalla raccolta delle uova. I cambiamenti climatici costituiscono inoltre una grave minaccia per questa specie, dal momento che molti dei loro luoghi di nidificazione saranno erosi, e quindi influenzati, dall’innalzamento del livello del mare. Un aumento della temperatura globale minaccia anche di alterare la percentuale di neonati maschi e femmine. Nelle tartarughe marine, come in altri rettili, la differenziazione sessuale dipende dalla temperatura della sabbia durante i periodo di incubazione. Se la temperatura della sabbia è calda nascono più, o addirittura tutte, femmine, viceversa se è fresca ci sarà una maggioranza di esemplari maschi. Il riscaldamento globale causerà quindi un aumento esponenziale delle femmine, con impatti potenzialmente molto gravi sulle loro popolazioni.
È possibile secondo lei conciliare turismo e conservazione? L’ecoturismo può rappresentare una minaccia per specie in pericolo come le tartarughe liuto?
Certamente, le due attività possono essere conciliate e trarre reciproci benefici. L’impatto ambientale del turismo è diventato più evidente nel corso degli ultimi due decenni, con l’aumento dei visitatori. È importante promuovere le nostre ricchezze naturali, essendo tuttavia consapevoli della necessità di non alterarne gli equilibri. Organizzare visite alle spiagge dove nidificano le tartarughe liuto potrebbe avere un impatto negativo sulla specie se non si prendono le precauzioni necessarie per evitare di interrompere o disturbare le femmine durante la deposizione delle uova.
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