Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
Roberto Saviano
A un certo punto sento una voce che mi sembra conosciuta, ma più che il timbro mi colpisce quello che racconta; ma certo, è Roberto Saviano! È un’intervista concessa ad Alessandro Milan, di Radio 24. Conosco Alessandro e sento la sua emozione di poter intervistare Saviano. Nel frattempo arrivo in radio e inizio il lavoro.
A un certo punto sento una voce che mi sembra conosciuta, ma
più che il timbro mi colpisce quello che racconta; ma certo,
è Roberto Saviano!
È un’intervista concessa ad Alessandro Milan, di Radio
24. Conosco Alessandro e sento la sua emozione di poter
intervistare Saviano. Nel frattempo arrivo in radio e inizio il
lavoro.
Nel pomeriggio inizio a pensare a cosa proporre nel Gate 7, dal
mio I Tunes faccio partire a caso una canzone che mi dia
l’ispirazione, è “Sudd” degli Almamegretta, lì si
accende la lampadina, perché non riprendere quella voce?
Trovo l’intervista integrale, ne seleziono alcuni passi, e la
unisco alla musica.
Il secondo brano vien da sé, è di Lucariello
(anche lui passato nelle fila degli Almamegretta) ed Ezio Bosso,
s’intitola “cappotto di legno”, ovvero la bara in cui i casalesi
vogliono chiudere lo scrittore. Interamente in dialetto il testo,
che inserisce al termine i campionamenti della voce di Nicola
Schiavone, padre del boss Francesco detto «Sandokan»
che definì il suo accusatore, Roberto Saviano, «un
buffone, un pagliaccio».
Se volete ascoltare il risultato, cliccate qui sotto
Claudio Vigolo
[email protected]
http://www.robertosaviano.it/
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