La puntata di Mercoledì 29 luglio dei Rock Files Live! di LifeGate Radio è Black lives matter, interamente dedicata alla musica nera.
Rock Files Today – 06 Novembre – Gram Parsons
Oggi, 6 Novembre 1973 Los Angeles, California Phil Kaufman, ex manager dell’artista country-rock Gram Parsons, e Michael Martin, assistente personale e amico carissimo dello stesso musicista, si recano a una stazione della polizia di Los Angeles. Sanno di essere ricercati ormai da settimane. Il giorno prima sarebbe stato il 27° compleanno del musicista, deceduto per
Oggi, 6 Novembre 1973
Los Angeles, California
Phil Kaufman, ex manager dell’artista country-rock Gram Parsons, e
Michael Martin, assistente personale e amico carissimo dello stesso
musicista, si recano a una stazione della polizia di Los
Angeles.
Sanno di essere ricercati ormai da settimane.
Il giorno prima sarebbe stato il 27° compleanno del musicista,
deceduto per una overdose il 19 settembre di quello stesso
anno.
Il capo d’accusa che pende su Kaufamn e Martin è:
trafugazione di cadavere. Già, pare proprio che abbiano
rubato la salma di Parsons.
Se la cavano con poco, perché la legge della California non
prevede pene particolarmente severe per quel reato: solo 300
dollari di multa. Più altri 700 per aver danneggiato,
dandogli fuoco, il feretro.
Si chiude così una delle vicende più misteriose e
tormentate della storia del rock, cominciata quando i due, per
mantenere fede a una specifica richiesta di Gram, avevano sottratto
la salma dell’amico poco prima che venisse imbarcata su un aereo
diretto a New Orleans, città in cui vivevano i suoi parenti
più stretti che avrebbero dovuto dargli sepoltura.
Durante il funerale dell’ex chitarrista dei Byrds Clarence White
(avvenuto qualche tempo prima) Parsons aveva infatti confessato ai
suoi due amici: “Il primo di noi che morirà, dovrà
essere trasportato dagli altri due nel deserto del Joshua Tree, in
località Cap Rock. Lì, dopo aver bevuto alcuni drink
e il cadavere dovrà essere bruciato”.
Gram amava il deserto di Joshua Tree: ci andava spesso a
trascorrere le notti in compagnia di amici quali Keith Richards.
Lì si suonava, si fumava marijuana, si prendevano svariati
tipi di droghe con la speranza di avvistare gli Ufo.
Lo scorso 19 settembre, proprio nella camera numero 8 del Joshua
Tree Inn, il suo motel preferito, aveva trovato la morte dopo una
turbolenta notte di sesso e droga.
Kaufman e Martin mantengono fede alla promessa fatta e decidono di
esaudire il desiderio dell’amico: con uno stratagemma, ingannando i
guardiani dell’hangar in cui era tenuta la salma, trafugano il
cadavere e guidano tutta la notte fino al deserto, fermandosi solo
per comprare alcune lattine di birra.
Giunti a Cap Rock innaffiano di benzina la cassa e le danno
fuoco.
Quello che rimane, viene spedito qualche giorno dopo a New
Orleans.
Nel Garden Of Memories della città sul Delta del Mississippi
il corpo di Gram Parsons trova finalmente pace.
Sulla lapide una scritta: God’s Own Singer, il cantante di dio,
proprio come il titolo di una delle sue più belle
canzoni.
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