Londra, Primvera del 1965. Che sta succedendo in una piccola stanza d’albergo, piena di fumo e resa ancor più angusta dal gruppetto di persone che l’affollano? E perché c’è questo continuo via vai di gente? Bob Dylan è in Inghilterra per il Don’t Look Back Tour e alloggia proprio in quella camera che stasera è diventata
Rock Files Today – 28 Agosto – Bob Dylan
Oggi, 28 Agosto 1963 Washington 2000 autobus, 21 treni speciali, 10 voli charter e un numero impossibile da contare di automobili hanno portato, nella capitale degli Stati Uniti, una folla calcolata tra le 200 e le 300mila persone. Sono lì per partecipare a una marcia, organizzata da esponenti del movimento per i diritti civili e
Oggi, 28 Agosto 1963
Washington
2000 autobus, 21 treni speciali, 10 voli charter e un numero
impossibile da contare di automobili hanno portato, nella capitale
degli Stati Uniti, una folla calcolata tra le 200 e le 300mila
persone.
Sono lì per partecipare a una marcia, organizzata da
esponenti del movimento per i diritti civili e per l’integrazione
razziale durante la quale il loro leader, Martin Luther King, tiene
un leggendario discorso. Quello in cui racconta il suo grande
sogno: vedere i suoi figli (neri) sedersi allo stesso tavolo dei
figli (bianchi) del suo datore di lavoro. Un sogno che per
l’America razzista di quei tempi suona come una vera e propria
utopia.
Prima del Dr. King salgono sul piccolo palco un ragazzo in
maniche di camicia e una ragazza dai lunghi capelli neri. Sono i
rappresentanti di quel gruppo di musicisti e folksinger che con le
loro canzoni stanno raccontando i cambiamenti in atto nella
società americana. Lui, Bob Dylan, è ancora
sconosciuto al grande pubblico, benché un suo brano, Blowin’
In The Wind, sia già diventato l’inno di questo movimento;
lei, Joan Baez, è già una star.
Dylan esegue due pezzi inediti: il primo è When The Ship
Comes In accompagnato dalla Baez. Il secondo è Only A Pawn
In Their Game, eseguito da solo. Infine i due accompagnano un altro
folksinger, Len Chandler, nel traditional Keep Your Eyes On The
Prize.
Per Bob Dylan l’evento ha un tale impatto emotivo da ispirargli
la sua canzone più politicamente impegnata, The Times They
Are A-Changin’:
“Volevo scrivere un grande pezzo” confessa anni dopo, al
proposito, “Una canzone con un tema e con versi brevi e concisi che
si sommassero uno sull’altro in modo ipnotico. Sapevo esattamente
cosa volevo dire e a chi mi stavo rivolgendo. In quei giorni, il
movimento per i diritti civili e il folk revival erano una cosa
sola”.
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