La puntata di Mercoledì 29 luglio dei Rock Files Live! di LifeGate Radio è Black lives matter, interamente dedicata alla musica nera.
Rock Files Today – 08 Aprile – Steve Howe
Oggi, 8 Aprile 1947 Holloway, nord di Londra In una famiglia di appassionati di musica, nasce Stephen James Howe (Steve Howe). In casa, c’è una collezione di 78 giri da fare invidia alla discoteca di Stato. Così il piccolo Steve (e i suoi tre fratelli) crescono ascoltando jazz e blues. Dato che Steve sembra mostrare
Oggi, 8 Aprile 1947
Holloway, nord di Londra
In una famiglia di appassionati di musica, nasce Stephen James
Howe (Steve Howe).
In casa, c’è una collezione di 78 giri da fare invidia alla
discoteca di Stato.
Così il piccolo Steve (e i suoi tre fratelli) crescono
ascoltando jazz e blues.
Dato che Steve sembra mostrare particolare attenzione ai maestri
della sei corde (da Chet Atkins a Barney Kessel) i suoi genitori
per Natale gli regalano la sua prima chitarra. Steve Howe ha solo
12 anni ma già inizia a esibirsi in pubblico.
Nel 1961, con i primi guadagni, si compra una Guyatone solid body
poi, nel 1964, finalmente concretizza un sogno: l’acquisto di una
Gibson ES 175, proprio come quella dei suoi idoli, i grandi
chitarristi jazz degli anni 50.
Ma non certo uno strumento da rockettaro.
Tanto che, a metà degli anni ’60, nessuno sembra dargli
credito.
Eppure, di lì a poco, nel giro dei musicisti londinesi
comincia a spargersi la voce di questo ragazzo magrissimo che suona
da dio una strana chitarra, a metà tra un’acustica e
un’elettrica. Gli fanno la corte i Nice di Keith Emerson e persino
i Jethro Tull di Ian Anderson. Lui, però, rifiuta entrambe
le offerte.
Decide, invece, di entrare a fare parte di una nuova band che lui
trova molto più eccitante. Nella primavera del 1970, alla
Queen Elizabeth Hall di Londra, Steve Howe diventa ufficialmente il
chitarrista degli Yes.
Con The Yes Album, Howe imprime il suo marchio chitarristico
inconfondibile a uno dei più eccitanti ensemble del
progressive rock di quegli anni. Addirittura, nel disco, dà
sfoggio di tutto il suo talento con uno strumentale per chitarra
acustica che lui, senza presunzione, chiama Clap, l’applauso.
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