Rock Files Today - 09 Giugno - Bob Dylan

11 gennaio 2010,

di Redazione LifeGate

Oggi, 9 Giugno 1970
Princeton, New Jersey
Nel cortile di una delle più prestigiose Università
del mondo, si sta svolgendo una cerimonia particolare. La
commissione direttiva di Princeton ha deciso di consegnare una
“laurea in musica, honoris causa” a Bob Dylan.
“Sono arrivato a Princeton su una lussuosa limousine Buick Electra
insieme a David Crosby”, racconta Dylan, “dopo essere stato
condotto in una stanza piena di gente, mi hanno fatto indossare una
toga. E adesso, mi trovo qui, sotto il sole insieme ad altre
celebrità, come il giornalista Walter Lippmann o la vedova
di Martin Luther King, Coretta, in attesa del diploma”.
Come spiega l’oratore, nel momento della consegna della laurea, Bob
Dylan si è distinto per la sua eccezionale poetica musicale
e, da questo momento, può godere di tutti i diritti e
privilegi che l’Univeristà concede.
Poi, aggiunge: “Anche se tutti sanno che non gradisce la
notorietà e le situazioni pubbliche e sebbene si stia
avvicinando alla pericolosa età dei 30 anni, Bob Dylan
rimane l’autentica espressione della turbata e impegnata coscienza
della giovane America”.
Dylan viene scosso da un fremito.
“Un’altra volta”, pensa, “ancora ‘sta storia della coscienza
americana …”.
Non ci può e non ci vuole credere.
“Avrebbe almeno potuto dire qualcosa sulle mie canzoni”, confida a
David Crosby.
“Non precoccuparti”, gli dice David, “sono soltanto una massa di
idioti …”
E così, dopo aver ritirato il rotolo di carta, aver detto le
due parole di rito, Dylan prende e se ne va.
“Avevo bisogno di quella laurea, per me era un riconoscimento
pubblico importante in un momento in cui la mia immagine stava
cambiando”, ammetterà anni dopo.
Nel mezzo delle registrazioni del nuovo album New Morning, Dylan
(colpito da quella esperienza) scrive il brano Day Of The Locusts,
il giorno delle locuste.
E’ una canzone cinica, in cui Dylan racconta la scena della
consegna del diploma resa più romantica da un lontano, canto
di cavallette … , the locusts sang such a sweet melody, the
locusts were singing for me …