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Rock Files Today – 10 Giugno – The Rolling Stones
Oggi, 10 Giugno 1972 Londra Exile On Main Street, il nuovo album dei Rolling Stones, è al primo posto delle classifiche inglesi. Una bella vendetta, non c’è che dire, nei confronti della Terra d’Albione che Mick, Keith & soci sono stati costretti a lasciare poco più di otto mesi prima per non farsi risucchiare gran
Oggi, 10 Giugno 1972
Londra
Exile On Main Street, il nuovo album dei Rolling Stones, è
al primo posto delle classifiche inglesi.
Una bella vendetta, non c’è che dire, nei confronti della
Terra d’Albione che Mick, Keith & soci sono stati costretti a
lasciare poco più di otto mesi prima per non farsi
risucchiare gran parte dei loro guadagni dall’Ufficio Imposte di
Sua Maestà. Per questo, i ragazzi si sono trasferiti, armi e
bagagli, nella bellissima villa di Nellcote, a
Villefranche-sur-Mer, in Costa Azzurra, affittata (per la modica
cifra di 10.000 dollari al mese!!!) da Keith Richards e dalla sua
fidanzata Anita Pallenberg.
In attesa di trovare uno studio di registrazione adeguato, gli
Stones mettono a posto la cantina di Nellcote e iniziano a provare.
Il tutto si svolge in un’atmosfera cupa e fumosa nella quale alcol
e droga scorrono a fiumi.
Come ha scritto Nick Kent sul mensile Mojo, “Keith Richards, in
quei giorni, consumava droga come un essere umano respira aria: in
modo incessante”.
Il contesto si rivela subito ideale per sviluppare quello che gli
Stones hanno in mente anche perché la creatività del
gruppo, è proprio il caso di dirlo, si dimostra davvero
“stupefacente”. Tutto il lavoro trasuda spontaneità, senso
di libertà, voglia di jammare tanto che il concepimento di
un doppio ellepì è l’inevitabile conseguenza di
questo suonare giusto per il gusto di farlo.
Exile On Main Street è un esilio non solo fiscale: gli
Stones vengono raggiunti solamente da un paio di collaboratori
fidatissimi (come il country rocker americano Gram Parsons o il
formidabile pianista Nicky Hopkins) che si calano nella parte e
contribuiscono allo straordinario risultato finale.
Che non viene percepito subito. Un po’ perché l’album non
presenta grandi hit e un po’ perché i suoni ruvidi e le
atmosfere graffianti spiazzano anche i fan più accaniti. Ma,
dopo alcuni anni, il disco è totalmente rivalutato venendo
spesso giudicato come uno dei migliori album rock della storia.
Tanto che, come ha recentemente dichiarato Keith Richards: “forse,
almeno per una volta, dovrei riportare gli Stones in cantina
…”
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