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Rolling Stones: “brutti, sporchi e cattivi” di successo
Suonano qui al Crawdaddy Club di Londra già da un po’ di tempo in pianta stabile, ma ieri sera per questi giovani musicisti che insieme si fanno chiamare The Rolling Stones è stato diverso. Ieri infatti, 28 aprile 1963, in mezzo al pubblico c’era anche lui, Andrew Loog Oldham. Quella di ieri è stata forse
Suonano qui al Crawdaddy Club di Londra già da un po’ di tempo in pianta stabile, ma ieri sera per questi giovani musicisti che insieme si fanno chiamare The Rolling Stones è stato diverso. Ieri infatti, 28 aprile 1963, in mezzo al pubblico c’era anche lui, Andrew Loog Oldham.
Quella di ieri è stata forse una data fondamentale per i Rolling Stones, perché, al di là del come e del quanto hanno suonato, sono riusciti a trovare un manager.
Loro sono “brutti, sporchi e cattivi” a differenza dei Beatles, quei quattro bravi ragazzi eleganti e vestiti tutti allo stesso modo che in questo momento stanno iniziando a farsi notare. Per questo motivo Oldham curerà il look di Mick Jagger e soci, accentuando o assecondando i loro lati più aggressivi.
I Rolling Stones diventeranno così gli anti-Beatles, firmeranno il loro primo contratto con la Decca e il tutto funzionerà alla perfezione.
E dunque tra gli artefici del successo degli Stones c’è senza dubbio Andrew Loog Oldham, colui il quale quest’anno è stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame proprio per il lavoro svolto con Mick Jagger e soci. Il manager ha però rifiutato di presenziare alla cerimonia, in quanto a suo dire è sempre più solo e soltanto un evento televisivo.
La storia, però, quella sì, rimane. E un personaggio come lui ha fornito il suo contributo per scriverla al momento opportuno.
Leonardo Follieri
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