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Rolling Stones, esce in Inghilterra Sticky fingers
Il 23 aprile del 1971 esce sul mercato inglese uno degli LP più famosi e importanti dei Rolling Stones: Sticky fingers. Lavoro oltraggioso a partire dalla celebre cerniera lampo in copertina, a cura del genio della pop art Andy Warhol. Nel 2003 l’album è stato inserito dalla rivista Rolling Stone alla posizione numero 63 nella loro lista dei migliori
Il 23 aprile del 1971 esce sul mercato inglese uno degli LP più famosi e importanti dei Rolling Stones: Sticky fingers. Lavoro oltraggioso a partire dalla celebre cerniera lampo in copertina, a cura del genio della pop art Andy Warhol. Nel 2003 l’album è stato inserito dalla rivista Rolling Stone alla posizione numero 63 nella loro lista dei migliori 500 dischi di sempre.
https://www.youtube.com/watch?v=LmUztSwXW4s
Primo album per l’etichetta personale del gruppo, Sticky fingers è uno dei vertici artistici della band britannica, che conferma il momento di eccezionale ispirazione dopo capolavori come Beggars banquet (Decca, 1968) e Let it bleed (Decca, 1969), inasprendo ancora di più il suono, come dimostrano le durissime e lisergiche Sway, Can’t you me hear me knocking e Bitch.
Oltre alla splendida e malinconica ballata Wild horses, qui è contenuta una delle più grandi hit del gruppo: Brown sugar. Secondo il critico americano Richie Unterberger il testo descrive “al di là di ogni apparenza, un proprietario di schiavi mentre fa sesso con una ragazza di colore”. Tesi confermata dalle parole di Mick Jagger e pronunciate il 2 dicembre poco prima di registrare: “Ho una nuova canzone. Non ho ancora le parole, ma forse le ho in testa e parla di uno schiavista che scopa con una ragazza di colore. Vorrei chiamarla Black Pussy ma mi sembra troppo diretta”. Per molti Brown sugar è anche un chiaro riferimento all’eroina, elemento che conferisce al brano una duplice (eversiva) chiave di lettura, confermata dalla stessa band nelle note di copertina della compilation Jump back (Virgin, 1993): “Il testo ha a che fare con la combinazione di droga e ragazze. Questa canzone è molto immediata”.
Roberto Vivaldelli
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