L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Anche Roma dichiara l’emergenza climatica e ambientale
Alla vigilia del terzo sciopero globale per il clima, l’assemblea del Campidoglio ha approvato la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale, impegnando il comune di Roma a dimezzare le emissioni di C02 entro il 2030.
È il grande giorno in cui tocca l’Italia il Global strike for future, il terzo sciopero globale per il clima indetto dagli studenti di tutto il mondo sulla spinta dell’azione della giovane attivista svedese Greta Thunberg, e i nostri ragazzi si apprestano a scendere in piazza con una piccola grande vittoria già in tasca: proprio alla vigilia dell’evento infatti l’assemblea comunale del Campidoglio ha impegnato la città di Roma, con una mozione presentata dai capigruppo di tutti i partiti, a dichiarare l’emergenza climatica.
Gli impegni del Campidoglio
Secondo Fridays for future Roma, la mozione approvata ieri in Campidoglio è una delle più incisive votate fino ad oggi in Italia. La sindaca di Roma Virginia Raggi e la sua giunta comunale si impegnano infatti su una serie di punti molto stringenti, tra cui il più pratico è ridurre le emissioni di CO2 almeno del 40 per cento con ogni sforzo per raggiungere il 50 per cento entro il 2030.
Gli altri sono indirizzi programmatici, comunque molto importanti. Tra questi:
- considerare la lotta ai cambiamenti climatici come priorità assoluta nei prossimi dieci anni;
- affrontare il problema del consumo di suolo non autorizzando nuove richieste di cementificazione edilizia;
- procedere all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e incentivando il settore privato;
- affrontare il problema dei rifiuti e a sostenere maggiori sforzi per la riduzione delle perdite del sistema idrico;
- istituire un osservatorio permanente che monitori, con la partecipazione dei cittadini, la situazione ambientale della città e le reali azioni messe in campo per la concretizzazione degli impegni presi.
#27settembre #globalclimatestrike #fridaysforfuture Qui Roma! Siete pronti anche voi a scioperare per il #clima oggi? Forza! ??? pic.twitter.com/uSYvDtKVeS
— Greenpeace Italia (@Greenpeace_ITA) September 27, 2019
La reazione dei giovani di Fridays for future
I ragazzi di Fridays for future non si accontentano, ma accolgono comunque il risultato come un primo grande successo simbolico: “Sebbene la mozione non rispecchi appieno le nostre richieste originarie, siamo soddisfatti che finalmente anche la città di Roma abbia riconosciuto ufficialmente l’emergenza climatica per la cui lotta non ci fermeremo”. L’azione dunque continua, a partire dallo sciopero di oggi, che vede coinvolta anche Roma con una manifestazione che parte da piazza della Repubblica.
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Le città che prima di Roma hanno dichiarato l’emergenza climatica
La dichiarazione di emergenza climatica da parte del comune di Roma segue quella di Milano, proclamata già lo scorso 20 maggio, di Napoli, Torino e altre 25 città; della Liguria, della Toscana e di Papa Francesco in persona, oltre che di molte altre località straniere, tra cui New York. Nel mondo sono già sei i Paesi ad averla approvata: Irlanda, Francia, Canada, Spagna, Regno Unito. In Italia invece lo scorso 5 giugno, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, il Senato aveva respinto la mozione che impegnava il governo proprio a dichiarare l’emergenza climatico-ambientale.
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