
In un referendum i cittadini hanno scelto di creare 500 nuove “strade-giardino”, rendendo la capitale francese sempre più verde e a misura d’uomo.
Alla vigilia del terzo sciopero globale per il clima, l’assemblea del Campidoglio ha approvato la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale, impegnando il comune di Roma a dimezzare le emissioni di C02 entro il 2030.
È il grande giorno in cui tocca l’Italia il Global strike for future, il terzo sciopero globale per il clima indetto dagli studenti di tutto il mondo sulla spinta dell’azione della giovane attivista svedese Greta Thunberg, e i nostri ragazzi si apprestano a scendere in piazza con una piccola grande vittoria già in tasca: proprio alla vigilia dell’evento infatti l’assemblea comunale del Campidoglio ha impegnato la città di Roma, con una mozione presentata dai capigruppo di tutti i partiti, a dichiarare l’emergenza climatica.
Secondo Fridays for future Roma, la mozione approvata ieri in Campidoglio è una delle più incisive votate fino ad oggi in Italia. La sindaca di Roma Virginia Raggi e la sua giunta comunale si impegnano infatti su una serie di punti molto stringenti, tra cui il più pratico è ridurre le emissioni di CO2 almeno del 40 per cento con ogni sforzo per raggiungere il 50 per cento entro il 2030.
Gli altri sono indirizzi programmatici, comunque molto importanti. Tra questi:
#27settembre #globalclimatestrike #fridaysforfuture Qui Roma! Siete pronti anche voi a scioperare per il #clima oggi? Forza! ??? pic.twitter.com/uSYvDtKVeS
— Greenpeace Italia (@Greenpeace_ITA) September 27, 2019
I ragazzi di Fridays for future non si accontentano, ma accolgono comunque il risultato come un primo grande successo simbolico: “Sebbene la mozione non rispecchi appieno le nostre richieste originarie, siamo soddisfatti che finalmente anche la città di Roma abbia riconosciuto ufficialmente l’emergenza climatica per la cui lotta non ci fermeremo”. L’azione dunque continua, a partire dallo sciopero di oggi, che vede coinvolta anche Roma con una manifestazione che parte da piazza della Repubblica.
Leggi anche: Jeffrey Sachs, economista. L’Italia sia leader nell’azione per il clima perché il suo ruolo è cruciale
La dichiarazione di emergenza climatica da parte del comune di Roma segue quella di Milano, proclamata già lo scorso 20 maggio, di Napoli, Torino e altre 25 città; della Liguria, della Toscana e di Papa Francesco in persona, oltre che di molte altre località straniere, tra cui New York. Nel mondo sono già sei i Paesi ad averla approvata: Irlanda, Francia, Canada, Spagna, Regno Unito. In Italia invece lo scorso 5 giugno, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, il Senato aveva respinto la mozione che impegnava il governo proprio a dichiarare l’emergenza climatico-ambientale.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In un referendum i cittadini hanno scelto di creare 500 nuove “strade-giardino”, rendendo la capitale francese sempre più verde e a misura d’uomo.
Siamo stati a Montespluga per lo Skialp Fest di Homeland per capire perché lo scialpinismo sia un modo bellissimo e meno impattante di vivere la montagna.
Il premio Wood Architecture Prize by Klimahouse ha rappresentato anche un modo per celebrare la Giornata internazionale delle foreste.
L’Europa ragiona su un piano da 800 miliardi e intanto vota per una maggiore sicurezza: inevitabilmente quei fondi verranno sottratti alle vere emergenze.
Per la prima volta nel 2025 si celebrano le più grandi fonti di acqua dolce del pianeta, che fronteggiano la sfida dei cambiamenti climatici.
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
In Italia sono 265 gli impianti ormai disuso perché non nevica più: rimangono scheletri e mostri di cemento. E l’esigenza di ripensare la montagna e il turismo.
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
L’organizzazione della Cop30 nella foresta amazzonica porta con sé varie opere infrastrutturali, tra cui una nuova – contestatissima – autostrada.