Uno studio olandese ha calcolato i costi sanitari sostenuti in Europa per le cure di chi si ammala a causa dello smog emesso dai motori termici.
Rupert Stadler, amministratore delegato di Audi, è stato arrestato per lo scandalo dieselgate
L’amministratore delegato di Audi Rupert Stadler è stato arrestato in base alle indagini sul dieselgate. Secondo i procuratori avrebbe potuto inquinare le prove.
È stato arrestato lunedì mattina Rupert Stadler, amministratore delegato di Audi. A confermarlo all’agenzia di stampa Reuters è un portavoce del gruppo Volkswagen, proprietario del marchio Audi, sottolineando come valga ancora la presunzione di innocenza. Secondo i procuratori di Monaco, che seguono il caso dieselgate, ci sarebbe stata la possibilità di inquinamento delle prove.
L’amministratore delegato sarebbe stato portato in custodia alle prime luci del mattino di lunedì e prelevato dalla sua abitazione a Ingolstadt, in Germania. Sarà interrogato mercoledì mattina, dopo che lo scorso 11 giugno le autorità hanno fatto irruzione nella sua abitazione e in quella di uno stretto collaboratore, che pare essere Bernd Martens, responsabile acquisti di Audi.
Audi e lo scandalo dieselgate
Lo scandalo dei software truccati che monitoravano le emissioni dei motori diesel e in grado di manipolare al ribasso i risultati dei modelli Volkswagen venduti negli Stati Uniti, ha poi colpito anche il marchio Audi. La casa automobilistica ha infatti ammesso di aver installato il programma in circa 60mila modelli A6 e A7, mentre pare avesse richiamato lo scorso anno 850mila veicoli.
Le manomissioni dei dati facevano risultare dalle 10 alle 40 volte in meno le emissioni inquinanti delle auto alimentate a diesel. Secondo un calcolo relativo alla percorrenza media di un auto americana, le automobili diesel vendute negli Stati Uniti avrebbero inquinato con quantità di gas di scarico compresa tra le 10.392 e le 41.571 tonnellate.
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Le case automobilistiche tedesche avrebbero finanziato test sui gas di scarico usando come cavie scimmie ed esseri umani, lo dicono il New York Times e alcune fonti tedesche.
È tempo di dire addio al diesel. Non ci sono più scuse. Dopo il dieselgate, l’indagine che ha dimostrato come le emissioni delle auto fossero falsificate da “ingegnosi” software, ora anche un’analisi condotta da Transport & Environment, rete europea che rappresenta 50 organizzazioni per il trasporto sostenibile, dimostra come le auto alimentate a diesel emettano
Uno studio pubblicato da Nature ha quantificato i decessi legati alle emissioni fuori norma dei diesel: 38mila. Gli abitanti di una città come Rovereto.
Lo scandalo denominato Dieselgate ha avuto inizio a settembre 2015 quando l’Epa, l’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente, ha rilevato come a bordo di oltre 500mila vetture appartenenti al Gruppo Volkswagen e commercializzate negli Stati Uniti venisse adottato un dispositivo in grado di riconoscere le procedure per il controllo delle emissioni, così da alterare temporaneamente
Un risarcimento simile non si era mai visto. Volkswagen metterà mano a 15 miliardi di dollari (13,6 miliardi di euro) per risolvere la disputa sullo scandalo delle emissioni – il cosiddetto Dieselgate – dopo l’ammissione d’aver falsificato i risultati dei test antinquinamento negli Stati Uniti. Il gruppo tedesco destinerà inoltre 2,7 miliardi di dollari in
Si allungano i tempi per la case automobilistiche per rispettare i limiti di ossidi di azoto, nonostante oggi i livelli siano 500 volte superiori.
Dopo lo scandalo che ha colpito la casa automobilistica tedesca Volkswagen, il nuovo amministratore delegato Matthias Müller – subentrato al dimissionario Martin Winterkorn – ha annunciato la data in cui comincerà il più grande richiamo di automobili nella storia del marchio. Müller, prima ad della Porsche, ha dichiarato al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung che
“Se Volkswagen ha imbrogliato in America, non potrebbe averlo fatto anche altrove?” si chiedeva Luca Poma in un articolo di pochi giorni fa sullo scandalo che sta interessando l’azienda tedesca. Poche ore dopo, la conferma. Il tentativo di falsare i controlli sulle emissioni di sostanze inquinanti riguarderebbe undici milioni di vetture vendute in tutto il