Nel 2020 la temperatura in Russia è stata di 3,22 gradi centigradi superiore rispetto alla media registrata a partire dal 1936. A riferirlo è il ministero dell’Ambiente, in un documento pubblicato martedì 7 settembre, nel quale si sottolinea come sia stato battuto il record precedente, che risaliva al 2007, di oltre un grado centigrado.
Raddoppiati in un anno gli eventi meteorologici estremi in Russia
In particolare, secondo quanto riportato dal quotidiano Moscow Times, l’inverno 2019-2020 è stato estremamente caldo sul territorio della nazione euroasiatica: ben 5 gradi centigradi in più rispetto alla media del periodo 1961-1990. Il ministero russo evidenzia inoltre come circa i tre quarti (il 72 per cento per l’esattezza) del territorio della Russia ha vissuto fenomeni meteorologici estremi nel corso del 2020.
In particolare, il ministero delle Emergenze di Mosca ha parlato di 104 eventi eccezionali nell’anno in questione. Un valore che risulta più che raddoppiato rispetto a quello registrato nel 2019. «E ll trend – ha precisato al quotidiano Vasily Yablokov, direttore della divisione clima di Greenpeace Russia – è proseguito nel 2021. La frequenza e la pericolosità degli eventi estremi sta crescendo, e al contempo il quantitativo di danni provocati. Ogni anno che passerà, la situazione sarà peggiore».
Il 57 per cento dei russi si ritiene colpito dalla crisi climatica
Il documento del ministero, riportato dal Moscow Times, è ancora una bozza. Prima di essere definitivo dovrà essere posto al vaglio di una serie di valutazioni da parte di esperti. In ogni caso, i dati che contiene indicano ancora una volta come la nazione più grande del mondo in termini di estensione territoriale sia colpita più di altre dai cambiamenti climatici.
Summer 2021 in Russia was the warmest on records together with 2016.Only Chukotka Peninsula had a below average summer. It was the hottest summer on records in Asian Russia and 2nd behind 2010 in European Russia. In St Petersburg it was the hottest. H/T: https://t.co/2ZFr4sZyREpic.twitter.com/u9lMUpX2tw
— Extreme Temperatures Around The World (@extremetemps) September 4, 2021
Si stima infatti che in Russia il ritmo del riscaldamento globale sia 2,5 volte superiore rispetto alla media del Pianeta. Non a caso, un recente sondaggio di un’agenzia demografica pubblica ha indicato come il 57 per cento dei cittadini affermi di percepire già l’impatto della crisi climatica sulla propria quotidianità (di contro, un 25 per cento si dichiara scettico rispetto alle cause antropiche del riscaldamento globale).
In Nuova Zelanda l’inverno più caldo di sempre
Anche agli antipodi i segnali dei cambiamenti climatici in atto non mancano. In Nuova Zelanda quello appena concluso è stato l’inverno più caldo di sempre. Secondo quanto indicato dall’Istituto nazionale di ricerca sull’acqua e l’atmosfera, la temperatura media tra giugno e agosto è stata di 1,32 gradi centigradi superiore rispetto alla media storica.
Winter 2021 in New Zealand was the warmest on records with an average temperature anomaly of +1.32C above the 81-10 normal.The previous warmest winter was…last year 2020 and it was beaten by 0.18C.Later check the tweet with the August anomalies here. @ozhillbilly@Ben_Domensinohttps://t.co/R03Yq8nw5W
— Extreme Temperatures Around The World (@extremetemps) September 3, 2021
Lo stesso organismo governativo ha precisato che, a partire dal 2000, la Nuova Zelanda ha vissuto sette dei dieci inverni più caldi mai registrati sul proprio territorio.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.