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Russia, un orso polare debole e affamato avvistato a 700 km dal suo habitat
L’animale potrebbe essere andato alla deriva su un lastrone di ghiaccio. Le autorità hanno dichiarato l’orso sarà catturato e riportato a casa.
Un giovane orso polare (Ursus maritimus) è stato avvistato vagabondare la scorsa settimana nell’estremo oriente della Russia, nella penisola della Kamčatka, nei pressi dei villaggi di Korf e Tilichiki. Si ritiene che l’animale provenisse dal circondario autonomo della Čukotka, in prossimità dell’Alaska, e che si trovasse dunque molto lontano da casa, a circa 700 chilometri dal suo habitat abituale.
Cosa ci fa un orso polare in Kamčatka
La Kamčatka è anche nota per essere la “terra degli orsi”, gli orsi bruni (Ursus arctos) però, che prosperano in questa sconfinata e (quasi) disabitata penisola, grande quasi quanto l’Italia. Avvistare in questa zona un orso polare è invece un fatto decisamente anomalo. L’ipotesi più probabile è che il plantigrado sia andato alla deriva nel mare di Bering per centinaia di chilometri a bordo di un lastrone di ghiaccio.
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Un orso in difficoltà
L’animale “sbarcato” in Kamčatka era stremato e affamato e con una ferita ad una zampa anteriore. Gli abitanti del villaggio di Tilichiki, impietositi dalle sue condizioni, gli hanno portato del pesce. “L’orso ha circa due anni, non è abituato a vivere da solo poiché gli orsi polari vivono con la madre fino all’età di tre anni – ha dichiarato alla Cnn uno dei residenti del villaggio, Alina Ukolova. – È esausto e non mostra aggressività verso le persone”.
Una vittima dei cambiamenti climatici?
È indubbio che i cambiamenti climatici rappresentino una seria minaccia per il più grande predatore terrestre del pianeta. A causa dell’aumento delle temperature globali i ghiacci artici si stanno sciogliendo, riducendo i territori di caccia degli orsi polari e costringendoli a percorrere grandi distanze, anche a nuoto, in cerca di cibo. “Il ghiaccio sta scomparendo e gli orsi polari cercano nuovi modi per sopravvivere – ha affermato Vladimir Chuprov di Greenpeace Russia – e il modo più semplice è avvicinarsi ai centri abitati”. La dipendenza di questi animali dal ghiaccio marino li rende altamente vulnerabili al riscaldamento globale, anche se, chiaramente, l’esemplare giunto in Kamčatka potrebbe anche essere solo vittima di uno sfortunato incidente.
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L’“invasione” di orsi
Il deterioramento del loro habitat sta in ogni caso rendendo più frequenti gli incontri tra orsi polari ed umani. Lo scorso febbraio numerosi esemplari si sono spinti all’interno del villaggio di Belushya Guba, un insediamento umano nell’arcipelago di Novaya Zemlya, in Russia, spingendo le autorità a dichiarare lo stato di emergenza.
A skinny #polarbear far from where it should be. Rapid sea ice loss in the Bering Sea & near record low ice cover likely resulted in the bear getting separated from the ice. Episodic events like this can happen with sudden changes in ice. pic.twitter.com/6iUuETON9C
— Andrew Derocher (@AEDerocher) 18 aprile 2019
L’orso torna a casa
Le autorità della Kamčatka hanno annunciato che, poiché l’animale non avrebbe possibilità di sopravvivere nella regione, entro pochi giorni sarà riportato nella sua zona di origine. L’orso sarà sedato e trasportato in elicottero nella Čukotka. “Una gabbia speciale per il trasporto dell’animale è già stata fabbricata a Petropavlovsk-Kamchatsky”, ha fatto sapere l’ufficio del governatore regionale Vladimir Ilyukhin.
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