Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Salone di Monaco. Meno auto e più mobilità, finalmente
Sparisce l’auto dal nome. Mentre la mobilità elettrica e la neutralità climatica diventano protagonisti. La prima edizione del Salone di Monaco segnerà una svolta del settore? Vedremo. Intanto eccovi le novità nel nostro reportage.
Le nostre prime impressioni, le immagini dal vivo dal motor show di Monaco ve le avevamo già condivise praticamente in diretta nei giorni scorsi sul nostro profilo Instagram, nelle storie in evidenza. Adesso, a salone appena concluso, è il tempo dei bilanci e delle novità che ci hanno colpito di più. Insomma, è il tempo di raccontarvi cosa ci ha lasciato la prima edizione dello IAA Mobility che ha appena chiuso questa prima edizione fra luci (sono stati 400mila i visitatori, lontani comunque dai numeri dei saloni dell’auto degli anni scorsi) e ombre (non sono mancate le contestazioni).
Un salone dell’auto senza l’auto nel nome, un atto dovuto in qualche modo per una rassegna che, almeno nelle intenzioni, ha cercato di raccontare l’evoluzione della mobilità. Per dirla nel gergo automobilistico, quello di Monaco di Baviera è stato un bel “cambio di marcia”. Meno spazio all’auto, più attenzione alla mobilità sostenibile e “climaticamente neutrale” come hanno sottolineato dalla German automotive industry association, gli organizzatori della rassegna.
Un cambio di rotta che però non ha convinto tutti. Primi fra tutti gli attivisti per il clima, che hanno manifestato il loro dissenso verso una mobilità accusata di non fare ancora abbastanza per limitare il suo impatto.
“Aggiungere semplicemente ‘mobilità’ al nome dell’evento e spingere sui modelli elettrici non basta se i costruttori continueranno a vendere principalmente motori a combustione con elevati livelli di emissioni”, ha dichiarato Marion Tiemann, esperta di mobilità e portavoce di Greenpeace in Germania. Un dissenso a cui gli organizzatori del salone hanno risposto sottolineando lo sforzo dell’industria automotive, presente alla rassegna con una quasi totalità di novità elettriche.
Monaco, meno auto e più mobilità diffusa
La stessa città di Monaco ha aperto strade e spazi pubblici per consentire ai visitatori di provare nuovi concetti di trasporto sostenibile, primi fra tutti e-bike, micromobilità e sistemi a guida autonoma. Anche se lo spazio dedicato all’auto (e l’enfasi, in termini di spazi espositivi) rimane prevalente. Va detto però che se si esclude il recente Milano Monza Motor Show, più a carattere nazionale, dopo l’annullamento dei saloni dell’auto di Ginevra e Francoforte, Monaco è il primo tentativo di organizzare un motor show di respiro europeo dopo l’emergenza sanitaria.
Saloni dell’auto o della mobilità? Monaco ha scelto il cambiamento
Prima di raccontarvi, nel dettaglio, le novità più interessanti della rassegna, ancora un paio di considerazioni. Se il modello del salone della mobilità di Monaco resterà un modello, significherà che l’era dei grandi saloni dell’auto, tipo Francoforte o Parigi, con immensi padiglioni e stand dei costruttori milionari, è definitivamente tramontata.
Le ragioni? Molte, e diverse fra loro. I costi, un grande stand in uno qualsiasi dei saloni automobilistici internazionali costa milioni i produttori di auto non possono più permetterseli. La pandemia ha provocato una vera emergenza nell’industria automobilistica, già alle prese con enormi cambiamenti.
Fra le sempre più stringenti regolamentazioni in tema di emissioni e la corsa (forzata) all’elettrificazione, con gli annessi sviluppi della guida autonoma e dell’auto connessa, i conti tornano sempre meno. Metteteci gli effetti della chiusura di fabbriche e concessionarie e la conseguente interruzione della catena di approvvigionamento (se per caso state attendendo la consegna di un’auto nuova e i tempi si dilatano adesso sapete perché) e avrete un quadro del settore.
Molte le assenze fra i costruttori
Dunque, è anche per questo se al salone di Monaco, molte delle più grandi case automobilistiche del mondo erano assenti, da Nissan a General Motors, da Toyota a Jaguar fino al neonato gruppo Stellantis, che include, fra gli altri, i marchi Peugeot, Citroen, Fiat, Jeep, Maserati e Alfa Romeo. Assenze in parte colmate da altri esponenti della mobilità, che finalmente hanno avuto (quasi) pari opportunità dell’auto. Parliamo di produttori di biciclette, micromobilità, startup innovative e sistemi legati all’infrastruttura di ricarica elettrica.
Una nuova fruizione interattiva per il pubblico
Un salone della mobilità, dunque, e non dell’auto. Abbiamo curiosato per stand e nelle aree nel centro città e quello che abbiamo visto ce lo raccontano anche le immagini che vedete in questo articolo. Quello che non vedete, è il fitto programma di conferenze con oltre 500 relatori di spicco del settore automobilistico che si sono alternati per parlare di sostenibilità, innovazione, tecnologia. Un salone che ha offerto una fruizione al pubblico diversa, ben oltre il semplice spazio dello stand.
Blue Lane, il corridoio verde per sperimentare la mobilità sostenibile
Grazie alla Blue Lane che ha collegato la fiera al centro di Monaco è stato possibile utilizzare i veicoli a zero e basse emissioni, dal carpooling ai sistemi di micromobilità, in pratica un corridoio verde per sperimentare la mobilità connessa e sostenibile.
La Blue Lane è stata anche una pista di prova per testare le tecnologie più sostenibili legate alla mobilità. I visitatori hanno potuto provare e sperimentare in prima persona nuove forme di mobilità e tecnologie di propulsione a basse emissioni. L’idea interessante è stata sperimentare l’integrazione fra traffico automobilistico e trasporto pubblico locale in pratica l’esperienza di come saranno i percorsi multimodali e connessi nelle smart city del futuro.
Bosch: entro il 2035 il 60 per cento dei nuovi veicoli saranno elettrici
Imponente la presenza della tedesca Bosch che ha toccato numerosi aspetti, dalla show car del futuro al parcheggio senza guidatore, dalle e-bike più evolute all’elettrificazione dell’auto, dai sistemi fuel-cell alla guida autonoma, fino all’auto connessa ai sistemi di smart home. Fra i maggiori fornitori di tecnologia al mondo, Bosch ha mostrato come la mobilità possa essere il prodotto di una serie di interazioni, sempre più connesse fra loro.
“L’elettromobilità diventerà per noi un core business e la mobilità CO2-free un’area di crescita”, ha spiegato nell’incontro per la stampa Volkmar Denner, ceo di Bosch. “Entro il 2035 si prevede che il 60 per cento di tutti i veicoli di nuova immatricolazione in tutto il mondo saranno auto elettriche”, ha aggiunto Stefan Hartung, membro del board e presidente del settore Mobility solutions di Bosch.
L’auto che parcheggia da sola (e quella che si adatta agli spazi)
A Monaco, Bosch ha mostrato anche l’evoluzione dei sistemi di parcheggio autonomo sviluppati insieme a Mercedes. In pratica, dotando un parcheggio di videocamere e sensoristica, un’auto (equipaggiata con speciali software) è già in grado di parcheggiare da sola e di evitare eventuali ostacoli, semplicemente utilizzando il proprio smartphone. Entro il 2025 saranno un migliaio i parcheggi dotati di queste tecnologie, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza al traffico stradale.
Molto interessante l’idea City Transformer, un veicolo pensato per la città e capace di adattarsi agli spazi. La start-up israeliana ha presentato il prototipo di un’auto elettrica capace di adattare le sue dimensioni a seconda delle necessità, passando dalle misure di un’auto normale alla larghezza di una moto. Vicina alla produzione di serie, il modello base dovrebbe costare circa 11mila e può già essere preordinato con un minimo anticipo.
Allo stand Hyundai, le novità si sono concentrate soprattutto su mobilità elettrica (recente il debutto della Ioniq 5), idrogeno (è fra i brand più impegnati su questo tema, insieme a Toyota), sui taxi elettrici a guida autonoma e sulla Urban air mobility, la mobilità aerea, con il debutto del primo modello già nel 2030 con un progetto regionale che collegherà via aria città adiacenti.
Cinque i nuovi veicoli elettrici presentati da Mercedes. Dal concept di una berlina di lusso elettrica, la Maybach EQS, alle nuove EQB, EQE fino all’iconica AMG EQS 53.
Si chiama Mindfulness la concept car presentata da Ford, un’auto capace di ridurre lo stress alla guida grazie a una serie di tecnologie come un sistema che purifica l’aria, sedili capaci di stimolare la respirazione e la frequenza cardiaca. Un’auto che “aiuta le persone a essere più concentrate, più calme e a ottenere una maggiore lucidità alla guida” ha spiegato Ford.
Microlino, chi non muore… si rivede
Dopo una lunga serie di disavventure imprenditoriali, a Monaco è ricomparsa la Microlino, la reincarnazione (rivista e corretta) della geniale Isetta. L’attuale proprietà, in parte svizzera e in parte italiana, ha comunicato nuovi progressi, ma con prototipi ancora in fase di test. Stando agli annunci fatti al salone, l’omologazione UE dovrebbe arrivare entro l’estate, per poi avviare la produzione in serie. Vedremo.
A catalizzare l’attenzione allo stand Renault sicuramente la 5 Prototype, l’erede elettrica del noto modello degli anni Ottanta. Si tratta ancora una volta di una city car, ma questa volta completamente elettrica e con una linea molto simile al modello originale. Già svelata in altre occasioni, è attesa nel 2025 (con un prezzo attorno ai 25 mila euro).
Altra novità, questa volta pronta alla commercializzazione, la nuova Mégane E-Tech Electric, portabandiera dell’elettrificazione “democratica” e accessibile annunciata più volte la marchio francese.
Allo stand Smart l’interesse è stato tutto per la Concept #1. Lunga oltre 4 metri, ospiterà 5 persone e, soprattutto, avrà le sembianze di un suv, seppur compatto. Insomma, l’ex Swatchmobile non smette di sorprendere e dopo essere diventata completamente (e solo) elettrica, a breve (grazie anche al nuovo socio cinese Geely), si trasformerà anche in suv-crossover, ovviamente elettrico.
Sempre più elettrificata la gamma Volkswagen che a Monaco ha mostrato la concept ID. Life, ossia il futuro modello elettrico compatto del marchio costruito sulla stessa piattaforma Meb della ID.3. Lunga circa 4 metri, la ID Life dovrebbe arrivare nel 2025.
A Monaco tante le curiosità fra e-bike e sistemi alternativi di trasporto
Dai sistemi a pedalata con quattro ruote, come Canyon, per muoversi protetti dal vento e dalle intemperie, con armi e bagagli al seguito, alle cargobike, molto diffuse in Germania come alternativa di trasporto privato e per la logistica. logistiche di alto livello. Insomma, con la previsione che il commercio on line produca sempre più problemi di consegne in città, a Monaco sono state molte le proposte di “bici da carico”: zero emissioni, flessibili, salvaspazio e – ovviamente – elettrificate.
Anche il mondo dell’e-bike è stato molto presente a Monaco, con aziende come Cannondale presente con nuovi modelli disponibili in diverse forme di telaio e dotati del nuovo Bosch smart system, con batteria da 750 Wh, il 20 per cento di autonomia in più e i vantaggi della ricarica rapida.
Qui finisce il nostro racconto dal salone della mobilità di Monaco. Il prossimo appuntamento con lo IAA Mobility è già stato fissato dal 5 al 10 settembre 2023. Salvo ripensamenti.
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