— Samantha Cristoforetti (@AstroSamantha) March 2, 2021
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L’astronauta Samantha Cristoforetti tornerà nella Stazione spaziale internazionale, per studiare il comportamento umano durante i viaggi spaziali.
Samantha Cristoforetti tornerà sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) nella primavera del 2022, succedendo all’astronauta Esa Matthias Maurer. Un ritorno che arriva circa sei anni dopo l’ultima missione di “AstroSamantha”, conclusasi l’11 giugno 2015. “Tornare sulla Iss (la Stazione spaziale internazionale), la mia casa lontano da casa, è sempre rimasto il mio desiderio più grande”, ha detto l’astronauta italiana durante la conferenza stampa organizzata da Esa. “Sono onorata di essere stata assegnata ad una seconda missione spaziale e non vedo l’ora di tornare a rappresentare l’Italia e l’Europa in orbita, contribuendo alle attività di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico in microgravità”. Sarà il primo viaggio che porterà un’astronauta europea sull’Iss utilizzando un veicolo privato, scelto tra il Crew Dragon di SpaceX o la Starliner della Boeing.
Nell’ultimo periodo l’astronauta italiana ha continuato a fare ricerca collaborando con studenti e giovani ricercatori che lavorano alle tecnologie per l’esplorazione lunare. “Per due anni ho dato il mio contributo al programma iHAB, offrendo il punto di vista di un’astronauta nella fase di sviluppo di questo modulo abitativo fornito da Esa per l’avamposto in orbita lunare Gateway”, ha detto Cristoforetti. “Ho avuto anche l’opportunità di lavorare per 10 giorni sott’acqua, in veste di comandante dell’equipaggio Neemo23 della Nasa, in condizioni simili a quelle di una missione spaziale”.
Come spiegato dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, Samantha continuerà gli esperimenti scientifici già iniziati da Luca Parmitano durante l’ultimo viaggio, come “il comportamento del corpo e dell’assunzione di cibo per monitorare e migliorare le prestazioni degli astronauti durante il viaggio”. Questo in previsione dei viaggi spaziali più lunghi, verso la Luna prima e un giorno verso Marte.
Samantha Cristoforetti lavorerà anche con il laboratorio europeo Columbus, già predisposto con una stampante in 3D per metalli. “E poi verrà installato l’esperimento Bartolomeo, fuori dal modulo Columbus, per analizzare la densità del plasma nell’alta atmosfera, e capire come influisce sulle telecomunicazioni satellitari e sulla navigazione”, ha spiegato l’astronauta italiana. “Ma avremo anche altri esperimenti sulla fisiologia umana e life support, usando un’alga, la spirulina, un microorganismo veramente interessante, che è in grado di crescere utilizzando l’anidride carbonica per aumentare la biomassa, rilasciando ossigeno che potrebbe essere utilizzato dagli astronauti presenti in orbita”.
Per la prima volta in oltre un decennio, Esa ha aperto (dal 31 marzo prossimo) una selezione per nuove astronaute e nuovi astronauti europei, che si uniscano alla squadra di “esploratori” dello spazio. Si tratterà di quattro o sei cittadini europei, con un background scientifico (scienze naturali, ingegneria, medicina, ecc.) che potranno essere selezionati per volare verso la Stazione spaziale internazionale, o comunque entrare a far parte del team di riserva del corpo astronautico.
Per la prima volta Esa ha inoltre aperto la possibilità di partecipare alle selezioni nell’ambito del progetto di fattibilità “Parastronauta“, per selezionare un o una astronauta con determinate condizioni di disabilità fisica, come la presenza di protesi agli arti inferiori o una bassa statura (inferiore cioè ai 130 cm).
“Diventare un’astronauta è stato un sogno che si è avverato. Riunisce molte delle mie passioni: scienza e tecnologia, macchinari complessi, impegnativi ambienti di lavoro, team internazionali, preparazione fisica, risonanza pubblica”, ha commentato Samantha Cristoforetti. “E, naturalmente, ogni tanto ti capita di fare un giro su un razzo per lavoro”.
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