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Al Sana di Bologna si è discusso della necessità di fare più informazione sul biologico per incentivare una produzione sostenibile.
L’Italia si conferma leader nel settore biologico nell’Unione europea per quota di superficie agricola, operatori ed export. A raccontarlo sono i dati dell’Osservatorio Sana 2022, presentato durante la 34esima edizione del Salone internazionale del biologico e del naturale che si è chiuso la scorsa settimana a Bologna.
Un rapporto che registra una decisa crescita dei consumi bio fuori casa, ma che rivela anche una piccola battuta d’arresto dei consumi domestici di biologico da cui emerge l’esigenza di implementare azioni di promozione e informazione con l’obiettivo di rafforzare l’educazione alimentare, incrementare conoscenza sulla certificazione, creare strumenti per facilitare scelte di consumo consapevoli.
Il nostro Paese, con quasi 2,2 milioni di ettari, vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale (17 per cento), a fronte di una media europea del 9 per cento e ancora lontana dall’obiettivo del 25 per cento contenuto nella strategia Farm to Fork per il 2030.
Nel 2022 le vendite alimentari bio nel mercato interno italiano hanno raggiunto 5 miliardi di euro e rappresentano il 3,5 per cento delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. A trainare la crescita del mercato sono i consumi fuori casa che hanno superato il miliardo di euro, segnando una crescita del +53 per cento rispetto al 2021. In controtendenza i consumi domestici che segnano dopo anni una leggera flessione, -0,8 per cento rispetto allo stesso periodo 2021.
Continua la crescita dell’export bio Made in Italy che, con +16 per cento rispetto allo scorso anno, raggiunge i 3,4 miliardi di euro di vendite sui mercati internazionali. Dal 2012 ad oggi il mercato interno legato al biologico è cresciuto del 131 per cento, ancor più brillante la crescita dell’export con +181 per cento rispetto al 2008).
“I dati che emergono dall’Osservatorio Sana presentano uno scenario, che pur confermandosi positivo, contiene alcuni elementi di riflessione”, ha commentato Maria Grazia Mammuccini, presidente Federbio. “Per la prima volta si registra una leggera decrescita dei consumi domestici, in controtendenza rispetto a quelli della ristorazione, commerciale e collettiva, e all’export che si confermano veri e provi driver di crescita per l’intero settore. È fondamentale far crescere sia la produzione che i consumi utilizzando al meglio gli investimenti stanziati per il comparto, quasi 3 miliardi di euro per i prossimi 5 anni, sostenendo gli agricoltori nella transizione agroecologica, per tutelare l’ambiente, contrastare i cambiamenti climatici e favorire un’occupazione agricola, in particolare di donne e giovani, sempre più interessati al metodo biologico. Al tempo stesso occorre avviare un’efficace attività di promozione e comunicazione ai cittadini sui valori del bio e di educazione alimentare”.
E ancora: “C’è uno stretto legame tra il cambiamento di modello agricolo e il consumo alimentare: la svolta della transizione ecologica non riguarda solo la produzione, ma anche il consumo e il mercato. Il biologico rappresenta lo strumento per modificare le abitudini alimentari. Occorre fare maggiore attenzione agli sprechi, ancora troppo elevati, e alla stagionalità degli alimenti, in particolare in questa fase di difficoltà delle famiglie legata alle emergenze energetica, alimentare e climatica.
Dalla ricerca emerge che quasi 6 consumatori su 10 vorrebbero avere informazioni più dettagliate su caratteristiche, metodo di produzione e valori nutrizionali degli alimenti biologici. Nello specifico, il 58 per cento vuole saperne di più sui benefici che il prodotto può apportare a dieta e salute; la stessa percentuale chiede anche ulteriori dettagli sulla distintività del biologico rispetto al convenzionale. Più di 6 consumatori su 10, inoltre, vogliono essere più informati in merito al contributo alla sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) legate al metodo biologico. Il 52 per cento dei consumatori chiede in modo esplicito alle istituzioni (italiane ed europee) di intervenire con una campagna di comunicazione e di coinvolgere le giovani generazioni attraverso l’apprendimento nelle scuole e di sperimentazione del prodotto nelle mense scolastiche.
“Siamo soddisfatti dell’andamento dei consumi biologici che nonostante guerra, pandemia e siccità hanno continuato anche quest’anno la loro crescita in special modo nel consumo fuori casa. Formazione, comunicazione e ricerca – ha affermato Roberto Zanoni, presidente Assobio – saranno al centro delle nostre azioni per favorire anche in futuro lo sviluppo del settore. Le emergenze e la guerra non possono essere un pretesto per fare clamorosi passi indietro e allontanarci dal percorso virtuoso che abbiamo costruito finora”.
Già definita intanto la 35esima edizione di Sana che si terrà sempre a BolognaFiere dal 7 al 10 settembre 2023.
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