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Santiago Maldonado, l’attivista argentino scomparso il primo agosto, è stato trovato morto
L’attivista argentino Santiago Maldonado, scomparso durante una manifestazione a favore dei diritti delle popolazioni indigene, è stato trovato morto. Nel clima già teso per le elezioni del 22 ottobre, il fatto ha profondamente scosso la nazione.
Dopo due mesi di ricerche il corpo di Santiago Maldonado – l’attivista ventottenne scomparso durante una protesta in difesa dei diritti degli indigeni Mapuche contro il marchio Benetton – è stato trovato nel fiume Chubut in Argentina. All’inizio del mese di ottobre migliaia di persone avevano preso parte in dimostrazioni in plaza de Mayo a Buenos Aires per chiedere alle autorità argentine di far luce sulla sua morte. Cosa sia davvero successo al ragazzo rimane ancora un mistero.
Benetton e i Mapuche, una storia senza fine
Le tribù dei Mapuche rivendicano il loro diritto alle terre acquistate dall’azienda tessile italiana Benetton, che possiede la più grossa fetta di territorio (900mila ettari) in mano a una società straniera in America Latina.
Nel 1991 la Benetton ha acquistato dalla Argentine southern land company limited migliaia di ettari di terreno in Patagonia. Dopo aver espropriato le tribù Mapuche delle loro terre ancestrali, l’azienda ha comprato 260mila capi di bestiame per produrre 600mila chili di lana destinati al mercato europeo. Il marchio Benetton ha anche investito 80 milioni di dollari in varie attività tra cui la creazione di stazioni di sicurezza e la costruzione di un museo dedicato alla storia dei Mapuche.
Le proteste sono iniziate in risposta all’acquisizione dei terreni: 200 persone hanno occupato parte del territorio di proprietà dell’azienda in difesa dei Mapuche. Gli indigeni hanno dichiarato che le loro terre sono state vendute nell’assenza di un processo di consultazione e senza il loro permesso, violando dunque il loro diritto alla terra. Durante le dimostrazioni hanno anche denunciato di essere stati sfrattati forzatamente e di aver subito violenze di vario genere.
Chi era Santiago Maldonado?
Santiago Maldonado era un attivista argentino, non un membro della tribù Mapuche. È scomparso misteriosamente in Patagonia durante una protesta contro la Benetton e alcuni testimoni hanno dichiarato di aver visto le forze dell’ordine portarlo via facendolo salire su un furgone. Il governo ha smentito quest’ipotesi, nonostante Sergio, il fratello quarantaquattrenne di Santiago, non abbia alcun dubbio a riguardo.
Dopo le elezioni del 22 ottobre
Organizzazioni non governative di tutto il mondo hanno espresso la loro preoccupazione in merito al caso di Maldonado, invitando il governo argentino a prendere provvedimenti urgenti al riguardo. Organizzazioni della società civile hanno chiesto che venga fatta un’indagine trasparente e imparziale. Diverse ong hanno anche sottolineato la necessità di rispettare il diritto degli attivisti Mapuche e di tutti i cittadini argentini a protestare in maniera pacifica, così come i diritti degli indigeni al “libero, previo e informato consenso“, e alla rivendicazione delle loro terre, stabiliti dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti delle popolazioni indigene e dalla Convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro.
Nonostante le accuse mosse al presidente argentino Mauricio Macri di una presunta mancanza di trasparenza riguardo all’accaduto, la scomparsa di Maldonado non ha avuto particolari conseguenze sulle elezioni legislative del 22 ottobre, in cui la coalizione di Macri ha vinto con ampio vantaggio. Nel frattempo, l’Associazione latinoamericana per i diritti umani e vari politici della regione hanno chiesto chiarimenti immediati riguardo al ruolo delle forze di polizia nella scomparsa dell’attivista. La speranza è che le pressioni da parte di vari attori nazionali e internazionali possano aiutare a far luce su cosa sia successo a Santiago Maldonado e perché.
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