Nel piccolo paradiso del Parco del delta del Po e Riserva di biosfera Unesco, l’isola di Albarella, sbarca l’arte che parla delle emergenze ambientali.
Sany, ‘Girl power’. Per me, potere è seguire i propri sogni
Donne dedicate ai graffiti in un mondo dominato dagli uomini: questo racconta ‘Girl Power’, con le storie di molte autrici di graffiti femminili registrate in un lungo e intrigante viaggio. La regista di questo film, Sany, lei stessa graffitara di Praga, ha speso otto anni per offrirci questo nuovo punto di vista su un fenomeno
Donne dedicate ai graffiti in un mondo dominato dagli uomini: questo racconta ‘Girl Power’, con le storie di molte autrici di graffiti femminili registrate in un lungo e intrigante viaggio. La regista di questo film, Sany, lei stessa graffitara di Praga, ha speso otto anni per offrirci questo nuovo punto di vista su un fenomeno spesso visto dal grande pubblico come vandalismo. Milano Film Festival ci permette quest’anno anche di sbirciare in questa subcultura e di incontrare Sany di persona, a Milano.
Partiamo dal motivo per cui non ti fai mai ritrarre col volto scoperto, ma sempre nascosto. Perché?
Perché in alcuni dei posti in cui operiamo, come artisti, i graffiti sono illegali.
Parlaci del confine tra illegale e legale.
Noi veniamo da un paese, la Repubblica Ceca, dove un tempo, negli anni Cinquanta e Sessanta, c’era un regime in cui vigevano mille divieti. Per mia madre, era vietato ascoltare musica occidentale. È vero, lo ammetto, sento che non sempre ‘illegale’ voglia dire ‘male’. Fino alla settimana scorsa, in Arabia Saudita era illegale guidare, per le donne…
In ‘Girl Power’ hai concentrato l’attenzione sui graffiti illegali, ma ne esistono anche di legali.
E sono altrettanto forti, potenti, interessanti. Ti dirò di più. Ci sono alcune grandissime aziende che, per cominciare a dialogare con un nuovo pubblico e con linguaggi nuovi, si sono rivolte a writer per realizzare bellissimi graffiti. E a questa cosa non solo non sono contraria, ma mi piace molto, la guardo con favore!
Il titolo del film è ‘Girl power’. Significa, ovviamente, presa di consapevolezza da parte delle donne, acquisizione di forza, di potere. Scomponiamolo nelle sue parti: ragazze e potere. Quale definizione dai di ‘potere’, cos’è per te?
Per me, potere è seguire i propri sogni.
E una definizione di ‘ragazza’?
Essere un ragazza vuol dire fare le cose nel modo in cui ti senti. Io faccio graffiti, può essere vero che la palette dei colori che uso sia più ricca, o diversa, da quella che usano gli uomini, mi piacciono i colori pastello, mi piace il rosa, non uso mai marrone scuro, blu scuro, ma questo non giustifica alcuna discriminazione, né una diversa considerazione.
Avete viaggiato in venti Paesi del mondo e registrato centocinquanta ore di girato. Avete notato predominanza di toni, di colori, in una parte del mondo contro un’altra, in una città o in un’altra?
È una bella domanda. Mi sorprendi, sei una persona, tu stesso… arcobaleno. Mi ricordi che a Michel Petrucciani chiedevano “Suonami qualcosa di blu”… E lui, wow! Per gioco, potremmo dire che New York è… rosso. Johannesburg, giallo e nero. Tolosa è… azzurro scuro. Berlino giallo e rosso. Mosca è grigio, quasi nero. Ma tutti hanno in comune una cosa.
Cosa?
La ribellione. Chi fa graffiti non segue le regole. Se la regola fosse il nero, chi fa graffiti userebbe il rosa.
Nell’interminabile viaggio per registrare ‘Girl Power’, vi siete imbattuti in graffiti con un dichiarato, forte messaggio sociale o ambientalista?
Sì, abbiamo visto funghi atomici e alberi massacrati. Ma voglio citarti Panmela Castro, in Brasile, che dipinge muri nelle favelas, e gestisce un’organizzazione dedicata ad aiutare le ragazze vittime di violenza domestica. Spesso i suoi graffiti rappresentano scene forti e messaggi come “Papà, non farmi questo”.
Il film, oltre che qui a Milano, è stato proiettato a Berlino, Vienna, Tolosa e a Seul. Qual è la reazione generalmente più diffusa che suscita, l’emozione con cui la gente esce dalla sala? Rabbia, indignazione?
Questo film è su una particolare subcultura, quindi le persone che partecipano sono in prevalenza persone già interessate ai temi sociali, ai diritti umani, supportano già le lotte per l’emancipazione femminile. Quindi, direi che le persone escono… affascinate.
Girl Power è stato proiettato al Milano Film Festival 2017. Per vederlo e supportarlo è in corso la vendita promozionale del Dvd, sul sito ufficiale del film.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’anno speciale di Parma è iniziato: durante tutto il 2020 tanti gli appuntamenti per scoprire e imparare ad amare il piccolo gioiello dell’Emilia Romagna.
Il Forte di Bard è un gioiello architettonico d’altri tempi che oggi rivive grazie ad arte e cultura. Una location suggestiva per grandi mostre in un paesaggio unico.
La mostra Natura al Muba, il museo dei bambini di Milano, è un percorso in cui l’ordinario viene svelato ai più piccoli (e non solo) in tutta la sua straordinarietà. Per insegnargli ad amare la natura e prendersene cura.
Vienna stupisce tra la magnificenza del suo passato e la modernità dei servizi. Un tour tra le bellezze di una città amica dell’ambiente e dove la qualità della vita si piazza in cima alle classifiche.
Dal 19 ottobre al 15 dicembre l’Università di Milano-Bicocca ospita una mostra dedicata alle meduse per far conoscere, soprattutto ai ragazzi delle scuole, l’importanza di questi incredibili animali.
I posti da visitare in inverno in Italia, anche caldi, sono molti. Dalle terme, alle città, alle mete enogastronomiche, i weekend invernali sono l’occasione perfetta per rilassarsi o semplicemente partire senza pensarci troppo.
L’attesa di un passeggero in procinto di imbarcarsi su un volo è ormai fin troppo infarcita di opzioni e proposte commerciali talvolta ai limiti della bizzarria. Inevitabile, dunque, che prima o poi a qualcuno venisse in mente di ottimizzare in chiave culturalmente significativa quel lasso di tempo più o meno ozioso che siamo costretti a
Con la sua grazia rigorosa, il respiro cosmopolita e il suo attivismo ipercinetico, non è certo un mistero che Milano si sia da sempre aggiudicata l’indiscusso primato di città più europea, o addirittura più internazionale, del Belpaese. Come una dama sofisticata che esibisce un’eleganza quasi venata di sprezzatura, il capoluogo lombardo ha sempre coltivato, dietro