Vola la campagna di equity crowdfunding di SardexPay, community che consente alle piccole e medie imprese di fare business senza spostare euro, grazie a una moneta complementare.
Era il 2008 quando cinque ragazzi si incontravano a Serramanna, nell’entroterra sardo, per escogitare un’idea capace di dare respiro alle piccole imprese locali. Quell’idea ha preso la forma di una moneta complementare, ribattezzata Sardex dal nome della loro isola. Probabilmente quei cinque studenti non avrebbero mai immaginato che, poco più di dieci anni dopo, la community di SardexPay avrebbe riunito oltre 7mila pmi in quindici regioni italiane, con un transato che ormai ha superato i 600 milioni di crediti. E che nel 2021, nel bel mezzo di una pandemia, quel progetto sarebbe cresciuto ancora grazie a una campagna di equity crowdfunding.
Come funziona SardexPay
Mettiamoci nei panni di una piccola impresa che, per esempio, produce pannelli fotovoltaici. Si iscrive a SardexPay, paga un abbonamento (che rappresenta l’unica fonte di entrate per il provider) e così facendo entra in una community popolata da altre 7mila piccole e medie imprese. Grazie all’utilizzo di un’app e di una piattaforma digitale, al cui interno ogni impresa iscritta ha a disposizione un conto corrente SardexPay, oppure grazie all’assistenza di un broker dedicato, può trovare il fornitore di cavi che fa al caso suo e pagarlo in Sardex, senza intaccare la sua liquidità in euro. Inizia con un piccolo scoperto che, in seguito, andrà ad appianare vendendo i suoi pannelli a un hotel che li vuole installare sul tetto.
Incassa i suoi Sardex immediatamente, non a 30 o 60 giorni dalla fattura; e, quando ne ha accumulati un po’, può spenderli per acquistare altri prodotti o servizi, dare cashback ai clienti, pagare bonus ai dipendenti. Se ha in programma di investire in un nuovo macchinario, può ricorrere ad alcune linee di credito dedicate. Insomma, SardexPay è una community di imprese che scambiano tra loro beni e servizi senza utilizzare l’euro, e che generano la propria liquidità quando serve e dove serve, grazie all’utilizzo di una moneta complementare. Non ha nulla a che vedere con il bitcoin visto che il suo valore è pari a quello dell’euro, tutte le transazioni restano tracciate e le fatture sono emesse in euro. Insomma, impossibile approfittarne per speculare.
Una moneta complementare a sostegno dell’economia reale
Quest’avventura dall’anima sarda ben presto si fa notare per la sua capacità di supportare l’economia reale, cioè quella fatta di imprese che creano valore sul territorio, ormai parecchio lontana dalle intricate dinamiche dei mercati finanziari. Sappiamo che l’Italia è un paese di piccole e medie imprese, definizione in cui ricadono tutte le ditte con un giro d’affari inferiore ai 50 milioni di euro. Per la precisione, fa sapere la società di consulenza Prometeia, nel 2017 erano 5,3 milioni, davano lavoro a 15 milioni di persone e generavano un fatturato totale di 2mila miliardi di euro.
Sappiamo anche, però, che per queste piccole imprese è sempre più difficile intercettare nuovi clienti, in un mercato che le mette a confronto con concorrenti da tutto il mondo. Sappiamo anche che la liquidità è un tasto dolente, visto che le tempistiche di pagamento sono lente (ancora di più dopo la Covid-19) e l’accesso al credito è tutt’altro che semplice. Si spiega così l’espansione di Sardex, accelerata ancora di più in un anno critico come il 2020, con un +73 per cento del tasso di crescita delle iscrizioni e transazioni interne al circuito per oltre 120 milioni di crediti Sardex, equivalenti a 120 milioni di euro.
Vola la campagna di equity crowdfunding
Anche in virtù di questi numeri, il circuito ha deciso di puntare in alto. Da qui il rinnovamento del brand e della piattaforma (da Sardex.net a SardexPay), l’ampliamento dei confini geografici (la cui copertura ha ormai raggiunto 15 regioni in Italia) e il lancio di una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Back to work, partecipata da Intesa Sanpaolo.
EQUITY CROWDFUNDING | +117%!Stiamo andando ben oltre il nostro primo obiettivo e non possiamo che dirvi GRAZIE! ⏳…
Fino al 15 giugno chiunque potrà diventare socio dell’azienda con un investimento minimo di 500 euro. I capitali raccolti saranno destinati innanzitutto alle tecnologie (49 per cento), ma anche al marketing multicanale (36 per cento) e all’inserimento in squadra di nuove professionalità (15 per cento). Dopo aver raggiunto l’obiettivo minimo di 600mila euro nell’arco di appena due settimane, la raccolta procede spedita con oltre 180 adesioni e più di 750mila euro raccolti.
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