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La Sardinia innovative boat week porta in mare le tecnologie più avanzate di solare, elettrico e idrogeno per le imbarcazioni.
Dal 16 al 19 ottobre 2024, il mare della Sardegna di fronte la città di Olbia diventerà il fulcro della nautica sostenibile grazie alla prima edizione della Sardinia innovative boat week. Un evento di portata internazionale che vedrà barche alimentate da energie rinnovabili, tra cui solare, elettrico e idrogeno, sfidarsi in competizioni mozzafiato tra match-race, duelli, slalom, prove di velocità ed endurance. Dieci università da tutto il mondo, di cui quattro italiane, e team provenienti da istituti superiori sardi metteranno alla prova le proprie competenze, esplorando i confini dell’innovazione nautica.
L’iniziativa, organizzata dall’associazione Blue Matrix sotto la guida dell’ammiraglio della Marina Ugo Bertelli, non è soltanto una vetrina per le tecnologie più avanzate nel settore navale, ma anche un momento di riflessione sul futuro della nautica sostenibile. È un evento che va oltre la competizione: è una piattaforma per mettere in mostra le soluzioni più innovative in termini di efficienza energetica e rispetto ambientale. Con il sostegno della Regione Sardegna e il patrocinio del Ministero dell’università e della ricerca e del Ministero per lo sport e i giovani, la Sardinia innovative boat week si propone di diventare un appuntamento fisso per l’industria e per la ricerca nella mobilità sostenibile in acqua.
Le gare si svolgeranno tra le acque cristalline del porto di Olbia, con scenari che si estenderanno fino a Porto Rotondo e all’Isola Tavolara. A rendere l’evento ancora più rilevante, l’inclusione di un’agenda ricca di talk, laboratori e workshop. Temi come la tutela ambientale, l’uso di energie rinnovabili nella nautica e le nuove tecnologie applicate alla costruzione delle imbarcazioni saranno al centro dell’attenzione. Tra i partecipanti, spiccano team internazionali provenienti da Regno Unito, Polonia e Turchia, insieme a rappresentanze di eccellenza dell’Italia.
Il team dell’università di Genova è composto da studenti e ricercatori appassionati di ingegneria navale e sostenibilità. I partecipanti sviluppano imbarcazioni ad alte prestazioni alimentate da fonti eco-compatibili come motori elettrici e sistemi a idrogeno, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento marino e promuovere l’efficienza energetica. In Sardegna arrivano con Unige Elettra, un mezzo che non si limita a gareggiare, ma cerca di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della sostenibilità, dimostrando che un futuro meno impattante sull’ambiente nel settore nautico è possibile.
Altro protagonista italiano è Uniboat, dell’università di Bologna. Questo team multidisciplinare si distingue per l’impegno nella progettazione di imbarcazioni innovative, utilizzando tecnologie avanzate come motori elettrici e celle a combustibile a idrogeno. Uniboat mira a minimizzare l’impatto ambientale del settore nautico, puntando sull’adozione di fonti rinnovabili e formando la nuova generazione di ingegneri pronti ad affrontare le sfide energetiche del futuro. A rappresentare il Politecnico di Milano sarà il team Physis PEB, formato da oltre 50 studenti impegnati nello sviluppo di un’imbarcazione ibrida che integra tecnologie a idrogeno e batterie. Con un approccio strutturato in cinque unità specializzate, esplorano materiali innovativi come la fibra di basalto e progettano sistemi di propulsione alternativi, garantendo alte prestazioni e ridotto impatto ambientale. Dalla Sicilia, ecco Messina Energy Boat, che ha aggiunto pannelli solari leggeri che aumentano l’autonomia della batteria.
Tra gli appuntamenti principali, il workshop Seardinia, space & blue nel quale personalità della ricerca, delle istituzioni e della comunicazione si confronteranno sul futuro della nautica, dello sport acquatico e delle nuove tecnologie di derivazione spaziale. L’evento segna un importante passo avanti per la Sardegna, che aspira a diventare un polo di riferimento per la nautica sostenibile e l’innovazione tecnologica, mettendo in rete, e in acqua, competenze internazionali e locali.
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