I satelliti hanno permesso di mappare i movimenti delle tartarughe marine

I ricercatori della Sea Turtle Conservancy hanno scoperto che le tartarughe marine si muovono in direzioni che non avevano percorso prima.

Nel film “Le avventure di Sammy” il protagonista è una tartaruga marina che viaggia attraverso gli oceani alla ricerca della sua compagna. Un viaggio di decine di migliaia di chilometri che lo porterà a trovare il suo vero amore. Per molto tempo gli scienziati si sono interrogati sui percorsi che le Caretta caretta (le tartarughe marine comuni) compiono nei mari. Di recente, i ricercatori della Sea Turtle Conservancy, l’associazione internazionale che si occupa della tutela delle tartarughe marine, sono riusciti a tracciare i movimenti delle Caretta grazie a dei trasmettitori satellitari applicati sul guscio. Hanno così scoperto che le tartarughe marine percorrono distanze molto più lunghe rispetto a quanto ipotizzato fino ad adesso.

Il lavoro dei ricercatori

Si conosce poco il ciclo di vita delle tartarughe marine. Le Caretta caretta, infatti, si muovono prevalentemente in acque internazionali dove non è vigente nessuna normativa. Secondo i dati del Marine Conservation Institute solo il 3 per cento degli oceani è protetto in aree marine protette che tutelano la biodiversità animale. La restante parte è territorio di nessuno ed è difficile ottenere informazioni sulla fauna marina. Per questo motivo gli scienziati hanno pensato di utilizzare trasmettitori satellitari. Grazie ai tracker, controllati da remoto attraverso un computer, i ricercatori hanno individuato meglio le aree di foraggiamento, i corridoi migratori e le aree di riproduzione delle Caretta. “Una delle cose davvero grandi nell’ultimo decennio è diventata la migliore tracciabilità dei satelliti. I dispositivi sono sempre più affidabili e permettono di raccogliere molti più  dati che possono essere utilizzati per  la conservazione delle tartarughe marine”, spiega alla Bbc Graeme Hays , ecologa marina presso la Deakin University, in Australia.

Gli effetti del riscaldamento globale

Negli ultimi anni la temperatura media delle superfici oceaniche nel mondo è cresciuta esponenzialmente fino al record di 21 gradi centigradi dell’anno scorso. Si tratta di una conseguenza diretta del riscaldamento globale che ha influito anche sulle rotte delle tartarughe marine. Uno studio ha evidenziato che le tartarughe hanno cominciato a spostarsi molto più a nord rispetto a prima a causa dell’aumento delle temperature globali. “Le Caretta stanno esplorando aree che che non avevano mai visto prima”, spiega il biologo marino Daniel Evans. Si tratta, infatti, di animali estremamente sensibili ai cambiamenti climatici che si spostano solo dove trovano acque sufficientemente calde per deporre le uova.

Il contributo fondamentale delle tartarughe

Le tartarughe marine sono fondamentali poiché contribuiscono alla salute dell‘ecosistema oceanico. Una specie in particolare, la tartaruga embricata, ad esempio, mangia le spugne consentendo ai coralli di proliferare. Questi ultimi, ad esempio, sono fondamentali per gli oceani perchè ad essi si attaccano le alghe la cui fotosintesi produce ossigeno che viene rilasciato nell’acqua. Non è un dettaglio da poco se si considera che il 50 per cento della produzione di ossigeno mondiale proviene dagli oceani. Salvare le tartarughe non è quindi solo giusto ma è anche fondamentale per garantire la salute del nostro pianeta.

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