Il turco van è un gatto originario della Turchia con un’insolita caratteristica: ama nuotare e ha una passione per l’acqua, contrariamente ad altri felini.
Savannah, l’affascinante gatto che discende da un felino selvatico africano
Il savannah è un gatto decisamente affascinante. Il suo antenato è il servalo, un felino selvatico africano, che ne contraddistingue l’aspetto particolare.
Il savannah è un gatto decisamente ammaliante. La razza è nata dall’ibridazione tra un soggetto selvatico e uno domestico. Il primo esemplare, una femmina di nome Savannah appunto, fu selezionato nel 1986 da Judee Frank, un’allevatrice di gatti bengala, che incrociò un maschio di servalo – un felino selvatico originario dell’Africa – con una gatta siamese.
Il gattino nato da questo accoppiamento attirò l’attenzione di un appassionato, Patrick Kelley, che acquistò un cucciolo. E fu lo stesso Kelley a favorire la creazione di una nuova razza di gatto domestico, aiutato da Joyce Stroufe che compì assieme a lui i passi necessari per far riconoscere i savannah. Nel 1996, Kelley e Stroufe arrivarono alla versione originale dello standard di razza che fu presentata al consiglio della International cat association (Tica). La razza, però, non fu riconosciuta fino al 2001.
Un carattere tutto particolare
Il savannah, proprio perché ibrido, ha un carattere particolare. “Si tratta di un gatto che ha un’indole piuttosto selvaggia, soprattutto nelle prime generazioni dove è maggiormente presente il dna del servalo. Se ben addestrato durante i primi mesi di vita, sviluppa comunque un carattere obbediente e devoto, che può portarlo a seguire il padrone in giro per casa. È molto curioso, attivo ed estremamente intelligente, tanto da poter essere addestrato al guinzaglio o a riportare una pallina. Una caratteristica tipica del savannah è la sua abilità nel saltare. Sono noti per arrivare a porte, frigoriferi e armadi alti. Alcuni possono compiere balzi di circa 2,5 m di altezza da una posizione eretta. Sono animali molto curiosi, e spesso imparano anche ad aprire porte e armadi”, spiega Alice Allochis D’Este, titolare dell’allevamento Savannah Italia.
Affascinata da questo insolito gatto, Alice è riuscita a ottenere i suoi primi esemplari recandosi negli Stati Uniti, dove ci sono le linee di sangue più importanti del mondo. La sua selezione mira a ottenere soggetti dall’aspetto simile a quello dell’antenato servalo, ma con un carattere docile ed equilibrato che ben si possano integrare nell’ambiente domestico umano. Le particolarità di questa razza sono, comunque, tutte da scoprire. Qualche esempio? Molti savannah non temono l’acqua, tanto da giocarci o addirittura immergervisi con grande piacere.
Un’altra stranezza della razza è quella di gonfiare la base della coda in un gesto di saluto, scuotendola per l’eccitazione o il piacere. Il leggero gonfiarsi della pelliccia alla base della coda non dev’essere confuso con quello derivato dalla paura che coinvolge la schiena e l’intera lunghezza della coda. Vocalmente possono o cinguettare come i loro padri servali, o miagolare come le loro madri domestiche, o ancora produrre suoni che sono una miscela dei due. “È la lealtà la principale virtù della razza. Ama il padrone che segue fedelmente per tutta la casa, con devozione, proprio come il cane. È un gatto impegnativo poiché richiede attenzioni e odia la solitudine. È comunque sempre sconsigliabile lasciar libero un savannah in quanto il suo istinto predatorio è molto elevato, tenderebbe a scappare, mettendosi spesso e volentieri nei guai”, aggiunge l’esperta.
Un aspetto affascinante che ricorda i felini selvatici
Gatto dal temperamento curioso e attivo, il savannah ha una morfologia che lo rende estremamente accattivante. “Il savannah ha corpo slanciato con zampe lunghe, quelle posteriori più lunghe delle anteriori, e collo lungo e sottile. I piedi sono ovali con dita allungate. La coda è di media lunghezza. La forma della testa, che è piccola rispetto al corpo, si inscrive virtualmente in un triangolo equilatero che ha come base ideale la linea scura che sottolinea marcatamente il bordo superiore degli occhi, e come lati le ossa delle guance con vertice il mento affusolato. L’ideale forma triangolare è mantenuta anche di profilo.
Le orecchie sono molto caratteristiche: mostrano righe scure e chiare alternate che ne evidenziano il disegno. Sono larghe e portate alte sulla testa, la punta è arrotondata. Anche gli occhi, medi e con gli angoli esterni a forma di mandorla, risaltano grazie alla speciale linea scura che ne delimita l’arco superiore e corre giù ai lati del naso fino ai baffi. È una marcatura molto netta a forma di boomerang, la cui funzione è quella di proteggere gli occhi dalla luce del sole”, dice Alice Allochis D’Este. È importante ricordare che le generazioni di questi particolarissimi gatti vengono identificate con la lettera “F” e che in Italia sono ammessi esemplari dalla quinta generazione in poi.
La salute e le cure del savannah
Il savannah è un gatto longevo che necessita di pochissime cure. “È una razza molto forte con una vita media di 20/25 anni, e non necessita di cure particolari. La cosa a cui bisogna porre molta attenzione è la dieta. Si consiglia di seguire scrupolosamente quella indicata dall’allevatore, in quanto sono soggetti che devono seguire un’alimentazione molto naturale, senza coloranti e conservanti e quasi totalmente priva di cereali”, spiega l’esperta. La riproduzione di questi esemplari è molto complicata e, spesso, può capitare che le femmine portino la gestazione più avanti rispetto a qualsiasi altra razza felina e che, in seguito, i piccoli non sopravvivano alla nascita. È bene ricordare anche che i maschi sono fertili solo a partire dalla quinta/sesta generazione in poi.
“Essendo una razza molto recente, è basilare rivolgersi ad allevamenti professionali che conoscano bene le linee di sangue, e che crescano i propri esemplari a stretto contatto con il nucleo famigliare, seguendo in modo scrupoloso i piccoli in un contesto idoneo al loro corretto sviluppo psico-fisico. Un allevatore serio farà una selezione per le famiglie più idonee all’adozione dei suoi cuccioli e li consegnerà soltanto dopo il compimento del terzo mese di vita, vaccinati, con microchip, certificato di buona salute, pedigree (unico documento che ne attesta la generazione a cui appartiene) e contratto di cessione. È importante, comunque, che i riproduttori siano testati per la Pk-def (una malattia genetica ereditaria che colpisce i globuli rossi con conseguente anemia)”, conclude Alice Allochis D’Este. Insomma, l’avventura di vita con un gatto come il savannah è tutta da godere, se si amano la natura e i suoi abitanti, ma non dobbiamo mai dimenticare che il rispetto e la conoscenza di specie diverse è fondamentale per una corretta convivenza e per un legame lungo e felice.
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