Salvatore Garau, artista sardo, ha dato vita a un museo, il Maccab, per garantire la sopravvivenza di 50 alberi sulla costa di Oristano.
Come vedere l’opera d’arte di Saype a 2.300 metri sul Monte Bianco
È realizzato con materiali completamente biodegradabili l’ultimo affresco di Saype, l’artista francese che questa volta ha “dipinto” ad alta quota.
Si chiama Une grande dame ed è un’opera effimera di circa 2.500 metri quadrati dipinta sui pascoli pietrosi di Pavillon, a 2.300 metri di quota, sul Monte Bianco nei pressi di Courmayer. L’autore di questo suggestivo affresco è Saype e questo progetto di land art è il più “alto” mai realizzato dall’artista. E se vi state chiedendo se sia sostenibile, lo è perché creato grazie a materiali biodegradabili composti da gesso, carbone e caseina. Scopriamo che significato hanno i due personaggi ritratti e il messaggio che l’artista francese vuole lasciare a chiunque lo ammiri.
Qual è il significato di Une grande dame di Saype a Courmayer
È possibile vedere Une grande dame, finché durerà, dalla cabina della funivia Skyway che porta al punto più alto d’Italia. Parliamo di un tempo brevissimo: quando la vegetazione crescerà, l’opera svanirà. Dopo di allora l’immenso disegno verrà infatti inglobato dalla montagna e rimarrà per sempre solo nella roccia o nel ricordo di tutte le persone che avranno avuto la fortuna di vederlo. E già questo è un primo messaggio importante: ogni cosa, se vissuta per breve tempo, lascia un solco nella memoria di chi la vive.
Ma cosa rappresentano le due persone raffigurate? La “dame” è la signora anziana, una nonna o la bambina dell’affresco, ma al tempo stesso è anche la Natura, magnifica e immensa che merita contemplazione per la sua bellezza e purezza. Ai piedi del Monte Bianco, Saype, ha deciso di dipingere un messaggio intra generazionale, un passaggio di testimone, per la speranza di un futuro migliore. Una nonna con la nipote che osservano il Monte Bianco, la montagna e la natura, indicandola. Come un ponte che collega due mondi ma dove ognuno scorre alla sua velocità.
“Il Monte Bianco è un luogo iconico e emblematico” ha dichiarato l’artista, “un ambiente che cambia velocemente ma fragile al contempo, di cui abbiamo il dovere di prenderci cura. La sua magnificenza ci ricorda di quanto sia grande la natura rispetto all’uomo”. Une grande dame è solo l’ultimo di numerosi progetti che Saype ormai da oltre 10 anni realizza con una sensibilità spiccata verso ciò che ci circonda, l’ambiente e il territorio naturale.
Chi è Saype, l’artista autore di Une grande dame
Il vero nome di Saype è Guillaume Legros ed è nato in Francia nel 1989. La sua storia personale dice molto anche di ciò che è diventato: ha studiato per essere infermiere e ha svolto questa professione per 7 anni, esperienza che lui stesso afferma lo abbia portato ad avvicinarsi a “questioni esistenziali come la sofferenza dell’essere umano”. Il nome che ha scelto è la contrazione di due parole “say” e “peace” che già adolescente utilizzava nei suoi graffiti. È un autodidatta: ha cominciato quattordicenne per strada, mentre le sue prime opere realizzate in studio risalgono a quando aveva sedici anni.
L’artista è noto soprattutto per essersi specializzato nella pittura dell’erba e nella land art effimera: le sue opere infatti scompaiono dopo un mese a causa della ricrescita dell’erba, delle intemperie e del passaggio dei visitatori. Saype stesso afferma in questo modo di voler attirare l’attenzione delle persone e influenzare le mentalità con le sue opere monumentali senza però lasciare traccia nella natura.
È nel 2012 che cambia sensibilmente il suo approccio artistico: vista la diffusione in Europa dei droni che consente un facile accesso alle vedute aeree, inizia a dipingere sull’erba inventando una vernice biodegradabile al 100 per cento e mettendo a punto un processo che gli ha permesso di creare giganteschi affreschi sul terreno. Il suo primo lavoro di successo è un’autoproduzione nel 2018 a sostegno dell’associazione SOS Méditerranée – che ogni anno salva i migranti nel Mar Mediterraneo – realizzato nel cuore di Ginevra, visto in tutto il mondo da 120 milioni di persone.
Grazie a questa esperienza e compresa la grande capacità di mobilitazione della sua arte, del 2019, Saype ha intrapreso un progetto di portata globale. Il suo obiettivo è quello di creare simbolicamente la catena umana più grande del mondo. Si chiama “Beyond the walls”, “Oltre le mura”, e intende arrivare in più di 30 città del mondo, e invitare le persone all’aiuto reciproco, alla gentilezza e alla convivenza. Tutto è iniziato ai piedi della Tour Eiffel sul Champ de Mars che, per la prima volta nella sua storia, è rimasto chiuso al pubblico due settimane a causa dell’evento. Il riscontro però è da record: si stima che l’opera sia stata vista da 500 milioni di persone in tutto il mondo.
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