Il Perù poteva evitare lo scontro tra gli indigeni Mashco Piro e i taglialegna

Due taglialegna sono stati uccisi in uno scontro con i Mashco Piro incontattati. Una tragedia evitabile se il Perù avesse protetto il popolo indigeno.

  • Due taglialegna sono morti e altri due sono scomparsi dopo uno scontro con il popolo incontattato dei Mashco Piro in Perù.
  • Le immagini del popolo indigeno hanno fatto il giro del mondo nei mesi scorsi.
  • La certificazione di sostenibilità Fsc è stata temporaneamente revocata alle aziende che disboscano nell’area.

Il 29 agosto 2024 in Perù, un tragico scontro tra i Mashco Piro, un gruppo indigeno incontattato, e alcuni taglialegna ha causato la morte di almeno due lavoratori, con altri feriti o scomparsi. L’episodio si è verificato nella regione amazzonica di Madre de Dios, in una zona che fa parte del territorio ancestrale dei Mashco Piro. La notizia dell’attacco, confermata solo di recente, ha sollevato critiche feroci verso il governo peruviano da parte dell’organizzazione indigena locale Fenamad. L’organizzazione accusa le autorità di non aver rispettato né la legge peruviana né quella internazionale, fallendo nel riconoscere e proteggere adeguatamente l’intero territorio dei Mashco Piro.

Secondo Fenamad, la situazione attuale era prevedibile e prevenibile: il governo ha concesso porzioni del territorio indigeno per lo sfruttamento forestale, nonostante la zona sia abitata da popolazioni indigene vulnerabili, come i Mashco Piro. Le tensioni erano già alte dopo che, nel luglio scorso, le immagini di un gruppo numeroso di Mashco Piro vicino al fiume Pariamanu erano diventate virali. La richiesta principale degli attivisti è che tutti gli esterni, compresi i taglialegna, vengano evacuati dall’area per proteggere sia la comunità indigena sia i lavoratori a rischio.

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Nuove, straordinarie immagini diffuse oggi mostrano decine di Mashco Piro incontattati nell’Amazzonia peruviana, a pochi chilometri da una serie di concessioni per il taglio del legno. © Survival

Fsc sospende la certificazione a chi disbosca il Perù

Una delle principali aziende coinvolte nello sfruttamento del legname, la Canales Tahuamanu, si è vista sospendere la certificazione di sostenibilità da parte del Forest stewardship council (Fsc). La sospensione è stata parzialmente determinata dalla pressione mediatica internazionale e dalle oltre 14mila e-mail inviate al Fsc, che chiedevano un intervento immediato. Tuttavia, le organizzazioni indigene e Survival international insistono che non è ancora abbastanza: il governo peruviano deve revocare definitivamente tutte le concessioni sul territorio dei Mashco Piro e fornire una protezione reale e completa alle popolazioni incontattate.

Le immagini diffuse da Survival international, che mostrano decine di Mashco Piro vicini alle aree di disboscamento, hanno suscitato grande scalpore a livello internazionale. Fiona Watson, direttrice del dipartimento ricerca e advocacy di Survival international, chiede che la sospensione della certificazione Fsc diventi permanente. Secondo la legislazione peruviana e internazionale, i Mashco Piro hanno il diritto di possedere collettivamente il proprio territorio, senza subire le conseguenze devastanti del disboscamento.

Il tragico attacco che ha portato alla morte di due taglialegna e la scomparsa di altri due è l’esempio concreto di ciò che accade quando non vengono prese misure adeguate per proteggere i popoli incontattati come i Mashco Piro. Senza un intervento deciso per garantire la sicurezza delle comunità indigene e dei lavoratori che operano nei loro territori, ulteriori tragedie sono inevitabili. Le associazioni che difendono i diritti delle popolazioni incontattate ne sono convinte: il Perù deve agire per revocare le concessioni forestali e proteggere integralmente il territorio dei Mashco Piro, così da evitare che si ripetano episodi di violenza e perdita di vite umane.

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