Tre puntate speciali di News dal Pianeta Terra per parlare del legame tra biodiversità e transizione energetica, con il supporto di A2A.
Scoperto il geco di van Gogh, sembra avere la “notte stellata” dipinta sul dorso
In India è stata scoperta una nuova specie di geco: i colori ricordano la “Notte stellata” di van Gogh. Per questo è stata chiamata Cnemapsis vangoghi.
- In India è stato scoperto un geco con i colori della “Notte stellata” di van Gogh sul dorso
- Grazie alle analisi genetiche è stato possibile identificare due nuove specie del genere Cnemapsis
- Si punta a scoprire fino a 50 nuove specie nell’area del Ghati occidentale
Sulla catena montuosa del Ghati occidentale, nello stato del Tamil Nadu a sudovest della penisola indiana, ben nascoste in mezzo alle foreste decidue di bassa quota della città di Srivilliputhur, due nuove specie di geco del genere Cnemapsis hanno fatto la loro comparsa nel mondo della scienza. La colorazione di una delle due è talmente bella che ricorda il quadro la “Notte stellata” di van Gogh, e per questo l’hanno dedicata al pittore chiamandola Cnemapsis vangoghi, il geco di van Gogh.
Il geco di van Gogh
Nell’aprile del 2022 un gruppo di ricercatori è partito per una missione molto impegnativa: scoprire la biodiversità che si nasconde sulle pendici orientali dei Ghati occidentali nel Tamil Nadu, una zona poco conosciuta ma con una fauna incredibilmente diversificata. Così dopo più di 20mila chilometri percorsi, diversi mesi, centinaia di punture di zecca e nessun risultato da portare a casa, Ishan Agarwal insieme al gruppo della Thackeray Wildlife Foundation di Mumbai, furono colpiti da una minuscola opera d’arte.
Un piccolo geco dal corpo stellato, 3-4 centimetri di lunghezza ricoperto da vortici color senape immersi in un blu cobalto, che già leggendola così sembra la descrizione della “Notte stellata” di van Gogh. Questo primo esemplare di C. vangoghi trovato nella Tiger reserve di Srivilliputhur-Megamalai, è un maschio molto simile a un’altra specie di Cnemaspis scoperta di recente chiamata C. galaxia. Solamente grazie all’analisi del dna è stato possibile definirla come specie geneticamente distinta. Nel corso delle esplorazioni furono ritrovate anche delle femmine, con un leggero dimorfismo nella colorazione. Le femmine infatti presentano gli colori molto meno brillanti, più tendendi al marroncino. Questa brillantezza del maschio lo rende sicuramente più visibile ai predatori, ma le femmine preferiscono i maschi più brillanti: viva la selezione sessuale!
Le analisi genetiche ci aiutano nella descrizione di nuove specie
Il C. vangoghi non è stata l’unica specie scoperta di questo genere, insieme a lui è stato scoperto anche il Cnemaspis sathuragiriensis, che prende il nome dalla località in cui è presente, le colline di Sathuragiri. “Uno dei motivi per cui stiamo scoprendo così tante specie è la disponibilità dei dati e delle analisi molecolari, che ci permettono di identificare due specie molto simili tra loro ma geneticamente diverse”, è quanto dichiarato da Agarwal.
La scoperta è stata pubblicata sulla rivista ZooKeys a fine marzo. Attualmente le minacce che si nascondono dietro l’angolo per queste specie non sono ancora note, tuttavia, il loro habitat è protetto all’interno della Tiger reserve, una sicurezza in più che molte altre specie purtroppo non hanno. Inoltre, anche la conformazione della zona non ha permesso lo sviluppo umano, terreni ripidi e montuosi hanno reso l’accesso veramente complicato anche per gli stessi ricercatori.
Un hotspot di biodiversità ancora poco conosciuto
Se guardiamo indietro nel tempo, vent’anni fa, le specie di Cnenaspis conosciute erano solamente una manciata. Oggi invece solo in India e Sri Lanka se ne contano più di cento. In tutto il mondo esistono circa 2.300 specie di Cnenaspis e vengono descritti continuamente nuovi gechi, grazie alle ricerche e alle analisi genetiche, in questo panorama l’India la fa da padrona essendo ricchissima di biodiversità ma poco esplorata. Per questo motivo il gruppo di ricerca ha come obbiettivo la scoperta di almeno 50 nuove specie mai descritte. Chissà se salterà fuori qualche altra specie in stile opera d’arte.
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