In vista della Cop29 di Baku, le organizzazioni chiedono che si discuta di come stoppare il rifornimento energetico di Israele per porre fine alla guerra.
Scoperto il petrolio in Groenlandia. E ora?
La Groenlandia sta per diventare la “nuova Eldorado” per le compagnie petrolifere di mezzo mondo. La scozzese Cairn Energy, infatti, dopo aver precedentemente comunicato la scoperta di un giacimento di gas naturale nella regione sotto il controllo danese, ha annunciato la presenza di petrolio nelle acque incontaminate del Mare di Groenlandia.
La notizia ha suscitato reazioni contrapposte: apprezzamento da parte degli amministratori locali e degli imprenditori; forti preoccupazioni da parte delle associazioni ambientaliste, Greenpeace in testa.
Le stime della US Geological Survey avevano già fatto intuire che la corsa al bottino costituito da oro nero e gas naturale sarebbe cominciata a breve: i dati, infatti, parlavano di riserve nascoste pari al 13 per cento del totale rimasto sull’intero pianeta. Ma l’inaccessibilità delle terre artiche, coperte di ghiaccio per otto mesi l’anno, aveva finora scoraggiato anche le compagnie più temerarie. Oggi, però, il riscaldamento globale ha cambiato le carte in tavola e lo scioglimento di nuovi ghiacciai ha dato una mano alle attività di esplorazione.
La compagnia Cairn Energy, in particolare, ha iniziato a trivellare a una profondità di circa 300-500 metri ma sta già progettando esplorazioni a oltre 4 mila metri di profondità. Per capire l’impatto che queste attività potranno avere sull’ambiente dell’isola, basta pensare che il disastro della Deepwater Horizon (Golfo del Messico) è avvenuto a circa 3 mila metri. E più si scende in profondità più l’estrazione diventa pericolosa e inquinante.
Come anticipato, le reazioni sono state contrastanti. Il primo ministro della Groenlandia, Kuupik Kleist ha definito la scoperta come un’opportunità per l’isola, afflitta da un alto tasso di disoccupazione e da numerosi problemi sociali. Greenpeace, invece, ha sollevato preoccupazioni sull’impatto che le trivellazioni avranno sul delicato ecosistema della regione e ha dichiarato che cercherà di ostacolare con ogni mezzo a sua disposizione i lavori della Cairn Energy e delle altre compagnie presenti.
Di nuovo, dunque, si ripropone l’eterno dilemma tra ecologia e economia dettata dallo sfruttamento di combustibili fossili. Come risolverlo? Una soluzione possibile, come dichiarato da Jack Hunter, portavoce europeo di Greenpeace, potrebbe essere “incentivando seriamente l’industria delle energie rinnovabili”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
112 organizzazioni hanno chiesto a Wopke Hoekstra, prossimo commissario Ue per il clima, di non portare i lobbisti dei fossili alla Cop29 di Baku.
Dal risparmio idrico all’investimento in energia solare, la città di Las Vegas sta investendo milioni di dollari in misure per la sostenibilità.
Dopo l’era del carbone e l’era del petrolio, ora ci stiamo muovendo a velocità sostenuta verso l’era dell’elettricità. Grazie all’energia rinnovabile.
Dopo Microsoft, anche Google stringe un accordo energetico con il settore nucleare. Intanto, il fabbisogno dell’ia continua a crescere, crescere, crescere.
Le principali compagnie petrolifere abbandonano l’obiettivo di ridurre la produzione di petrolio e gas. L’ultimo annuncio in questo senso arriva da Bp.
La capacità rinnovabile globale crescerà di 2,7 volte entro il 2030, superando le ambizioni dei Paesi di quasi il 25%. Ma è ancora lontana dal triplicarsi.
Dal 15 ottobre al 1 dicembre, i riscaldamenti si potranno accendere ovunque in Italia. Troppi ancora gli impianti a metano, meglio le pompe di calore.
Si punta arrivare al net zero del 2050 con almeno l’11 per cento di energia prodotta dai nuovi reattori, tutto fermo però sulla gestione delle scorie.