Il disegno di legge è stato approvato in ultima lettura. Ora manca solo la firma del re che rappresenta un pro forma. Stessi diritti anche per le adozioni e l’eredità
La Scozia è il primo paese al mondo ad introdurre i diritti Lgbt nelle scuole
Diritti Lgbt, lotta alle intolleranze e storia del movimento gay: la Scozia è la prima nazione al mondo ad introdurre tali temi nei programmi scolastici.
I cambiamenti culturali, si sa, passano prima di tutto dall’educazione. E dunque dalla scuola. È per questo che i principi di tolleranza, solidarietà, apertura al prossimo devono essere insegnati ai giovani allo stesso modo della matematica, della letteratura o della scienza. Ed è per questo che la Scozia ha deciso di inserire la lotta all’omofobia e alla transfobia nei programmi scolastici statali.
Deputy First Minister @JohnSwinney has just announced that Scotland will become the first country in the world to have #LGBTI inclusive education embedded in the curriculum. #EducateToLiberate ?️?
Learn more ➡️https://t.co/zzQC5tNVDo pic.twitter.com/JO7VEkgj5J
— Scottish Government (@scotgov) 8 novembre 2018
Il ministro dell’Istruzione scozzese: “Orgogliosi di essere i primi”
A bambini e adolescenti, così, sarà raccontata la storia dei movimenti e delle lotte per i diritti delle donne lesbiche, degli uomini gay, dei bisessuali e dei transessuali. “La Scozia è già considerata come una delle nazioni più progressiste in materia di diritti Lgbt. È dunque un piacere per noi annunciare che il nostro sarà il primo paese al mondo ad introdurre nelle scuole un programma specifico di educazione all’inclusione”, ha spiegato John Swinney, ministro dell’Istruzione.
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“Il nostro sistema – ha aggiunto – ha il dovere di consentire a ciascuno di raggiungere il massimo del proprio potenziale. È per questo che il programma deve presentare lo stesso livello di diversità che è presente nei giovani che studiano nelle nostre scuole”. In tal modo il governo scozzese ha accolto totalmente le raccomandazioni fornite da un gruppo di lavoro della campagna Time for Inclusive Education (Tie).
“Quella ottenuta in Scozia è una straordinaria vittoria”
Per studenti e genitori, inoltre, non ci sarà alcuna possibilità di scelta: niente deroghe né facoltà di astenersi dai corsi, che avranno la stessa “dignità” di quelli di lingua inglese o di storia. Ma gli istituti scolastici non saranno in prima linea contro l’omofobia soltanto durante le ore dedicate al tema dei diritti Lgbt: il personale dovrà anche adoperarsi al fine di “lottare attivamente” contro le discriminazioni. E le istituzioni, a tale scopo, avvieranno una campagna di sensibilizzazione nei confronti del corpo docente. Tutti gli episodi di intolleranza, poi, saranno recensiti e catalogati, al fine di procedere a studi statistici.
L’associazione Time for Inclusive Education ha precisato sul proprio sito internet che la maggioranza parlamentare in Scozia si era già espressa a favore della novità e che mancava unicamente un accordo operativo con il governo. “Si tratta di una straordinaria vittoria per la nostra campagna – ha commentato il cofondatore di Tie, Jordan Daly -. In questo periodo così incerto a livello mondiale, arriva così un messaggio forte e chiaro ai giovani Lgbt”.
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