Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.
Se scompaiono scimmie e uccelli aumentano le emissioni di CO2
Alcune specie sono particolarmente importanti perché, tramite la dispersione dei semi, garantiscono la sopravvivenza degli alberi che immagazzinano grandi quantità di carbonio.
C’è un motivo in più per proteggere le grandi scimmie e gli uccelli frugivori, ovvero che si nutrono prevalentemente di frutta, questi animali sono infatti determinanti per la sopravvivenza delle foreste tropicali.
Creature come le scimmie ragno e i tucani sono veri e propri “giardinieri della foresta”, disperdono infatti i semi e favoriscono la creazione di un flusso genetico vegetale tra gli habitat, garantendo così la sopravvivenza dei grandi alberi in grado di immagazzinare maggiori quantità di carbonio.
Le foreste tropicali immagazzinano circa il 40 per cento di tutto il carbonio presente sulla superficie terrestre e la deforestazione provoca circa il 15 per cento dei gas a effetto serra responsabili dei cambiamenti climatici. Gli alberi più grandi e longevi sono quelli che sequestrano le maggiori quantità di carbonio, i loro semi possono però essere dispersi solo da grandi animali.
Queste grandi creature hanno tuttavia subito drastici cali delle popolazioni a causa della caccia e della perdita di habitat, questo significa che se si dovessero estinguere, le specie di albero più imponenti e a maggiore densità legnosa sarebbero sostituite da specie più piccole, che hanno semi che possono essere ingeriti da un maggior numero di animali, ma che immagazzinano meno carbonio.
È quanto emerso da un nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di San Paolo e pubblicato sulla rivista Science Advances. La ricerca si è concentrata sulla foresta pluviale atlantica del Brasile, nella quale il 95 per cento degli alberi si affida agli animali per la dispersione dei semi, e ha analizzato le interazioni tra le 800 specie animali e 2.000 specie di alberi.
“In gran parte dei tropici i grandi animali sono praticamente spariti – ha dichiarato uno degli autori dello studio, il professore Carlos Peres. – Le politiche per ridurre le emissioni di carbonio dei paesi tropicali si sono concentrate principalmente sulla deforestazione, ma la nostra ricerca dimostra che il calo delle popolazioni dei grandi animali rappresenta un rischio grave per la sopravvivenza delle foreste e per la loro funzione di stoccaggio del carbonio”.
La graduale scomparsa di scimmie, tapiri e grandi uccelli, oltre a lasciare un vuoto biologico incolmabile, potrebbe contribuire in maniera determinante ad accelerare i cambiamenti climatici già in atto.
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