Ben presto, chi condivide sui social network fake news sui cambiamenti climatici avrà vita dura. Facebook annuncia una stretta, iniziando dal Regno Unito.
Se vuoi liberarti di una vecchia apparecchiatura elettrica, da oggi…
Ecco il percorso, sia che si voglia comprare un apparecchio nuovo, sia no.
Con l?applicazione del decreto del Ministero dell?Ambiente e
della Tutela del Territorio e del Mare la novità principale
è che i soggetti responsabili alla gestione di questi
rifiuti non saranno più i Comuni ma i produttori delle
apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Fase transitoria.
Il decreto prevede una
fase transitoria finalizzata a garantire il passaggio di consegne,
graduale e progressivo, da comuni a produttori. Dal 1 settembre al
31 dicembre 2007 la fase transitoria prevede che i comuni
continuino a gestire i RAEE ma a fronte di un contributo economico
forfettario che il settore della produzione verserà per
coprire parte di queste spese di gestione nonché la
realizzazione di nuove eco-piazzole dove poter conferire questi
rifiuti.
Dal 1 gennaio 2008.
Il sistema
prenderà definitivo avvio e saranno quindi i produttori,
organizzati in consorzi o sistemi collettivi, responsabili della
gestione di questi rifiuti.
Il percorso.
Il cittadino intende liberarsi
di una vecchia apparecchiatura elettrica e:
– se non vuole comprarne una nuova potrà portarla alla
eco-piazzola del suo comune
– se invece intende comprarne una nuova in sostituzione di
quella vecchia potrà portare quest?ultima al negozio, centro
commerciale, grande magazzino o altro nel quale comprerà il
nuovo. In questo caso il commerciante sarà obbligato a
ritirare il vecchi secondo il principio di scambio 1 a 1
(ovviamente a fronte dell?acquisto di un televisore potrà
riconsegnare un televisore, di un telefonino un altro telefonino e
così via).
Il commerciante dovrà poi portare questi RAEE presso
l?eco-piazzola più vicina. Una volta nelle eco-piazzole i
RAEE verranno prelevati periodicamente dai sistemi collettivi o
consorzi dei produttori che li porteranno presso i centri di
trattamento per avviarli al recupero o reimpiego.
Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio e del
Mare
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