A febbraio, in Irlanda, è stato introdotto un sistema di riciclo della plastica che ha permesso di raccogliere 630 milioni contenitori.
Seabin e le altre tecnologie per ripulire il mare da plastica e rifiuti
Dall’idea di due surfisti australiani a quella di un ventenne, ecco alcune soluzioni per ripulire il mare. Con un po’ d’Italia.
L’ultima in ordine cronologico e forse la più semplice è certamente Seabin, ovvero una sorta di cestino capace di raccogliere i rifiuti galleggianti in mare. L’idea realizzata due amici, Andrew Turton e Pete Ceglinski, funziona grazie an separatore che “cattura” i rifiuti e rilascia l’acqua pulita.
Installabile in porti e moli, ma anche su piccole barche e yacht, il piccolo bidone cattura spazzatura è capace di funzionare in continuazione ed è dotato di una borsa in fibre naturali che, una volta piena, potrà essere smaltite secondo le norme locali, piuttosto che rilasciate in mare.
Ocean Cleanup di Boyan Slat
Ma questo non è l’unico esempio nato in questi anni. Sta facendo parlare molto di sé il progetto Ocean Cleanup, ideato dal giovanissimo Boyan Slat, classe 1994. Si tratta di due bracci galleggianti che posti in favore di corrente, riescono ad imbrigliare i rifiuti di plastica e microplastica galleggianti. L’obiettivo, raccogliere nei prossimi anni almeno la metà dell’ormai famosa Great Pacific Garbage, l’isola dei rifiuti galleggianti più grande al mondo.
Anche il nostro Paese è in prima linea nella pulizia dei mari. In particolare con la barca Pelikan, un battello realizzato in alluminio riciclato e dotato di motore elettrico, capace di raccogliere la plastica galleggiante e i residui oleosi. Ideato da Garbage Service, Cial (per l’alluminio), Novamont che ha fornito il Matrol-Bi (olio idraulico e grassi per ingranaggi interamente biodegradabili) e Rostef azienda che si è occupata dei pannelli fotovoltaici, il battello pensato per impattare il meno possibile sull’ambiente marino, è salpato da Ancona per ripulire il Mare Nostrum.
Secondo alcune stime solo la plastica che galleggia negli oceani si aggira tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate. Una quantità enorme che causa non solo un grave inquinamento, ma entra nel ciclo alimentare di pesci e animali acquatici. “Prendere a cuore il problema dei rifiuti che galleggiano negli oceani di tutto il mondo è una delle più grandi sfide ambientali che l’umanità si trova ad affrontare oggi”, ha dichiarato Boyan Slat e non si può che essere d’accordo con lui.
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