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Segantini, al cinema lo sguardo sulla natura di un artista straordinario
Il 17 e 18 gennaio arriva in sala il docu-film Segantini – ritorno alla natura, una ricostruzione cinematografica con protagonista Filippo Timi, che ripercorre la vita e l’opera di un pittore ingiustamente “dimenticato”.
Un’occasione imperdibile per scoprire o riscoprire l’eccezionale opera e la straordinaria vita di Giovanni Segantini, 1858-1899. Il 17 e il 18 gennaio arriva al cinema il docufilm Segantini – Ritorno alla natura, inserito nella stagione della Grande arte al cinema di Nexo Digital che distribuisce il film in collaborazione con Sky Arte Hd e Mymovies.it.
Per vedere la clip in anteprima, clicca qui
Segantini – Ritorno alla natura
A lungo dimenticato dalla critica, Segantini è considerato tra i massimi esponenti del divisionismo italiano, movimento artistico nato negli ultimi decenni del Diciannovesimo secolo caratterizzato dalla stesura di colori puri a piccole pennellate, spesso puntiformi, nell’intento di ottenere la massima luminosità. Un artista che merita sicuramente il riscatto che questo film cerca di dargli.
Non serve essere appassionati d’arte o amanti dei documentari per poter godere della visione perché la rocambolesca vita di questo pittore, la sua profondità spirituale e i suoi meravigliosi dipinti fanno scorrere veloci e piacevoli gli 80 minuti della pellicola.
Segantini – Ritorno alla natura è un esempio felice di come due forme d’arte come il cinema e la pittura possano dare vita, incontrandosi, a qualcosa di diverso da entrambe ma che a entrambe rende onore.
Alla (ri)scoperta di Giovanni Segantini
Restituire importanza a un artista e uomo eccezionale è stata proprio una delle micce che hanno acceso nel regista Francesco Fei il desiderio di realizzare questo film, come lui stesso ci ha raccontato durante l’anteprima tenutasi a Milano il 12 gennaio.
“Quando sono stato a visitare la mostra a lui dedicata due anni fa a Milano ho trovato gente basita di fronte alla bellezza dell’opera di Segantini – ha commentato Fei –. Ero rimasto folgorato da L’angelo della vita, un dipinto che rappresenta una Madonna col bambino sopra un albero e che mi è parso quasi un quadro rinascimentale, simbolista. Fino a quel momento il mio giudizio su Segantini era viziato da luoghi comuni che lo hanno sempre ridotto a ‘un grande paesaggista’”. Una folgorazione che ha acceso nel regista il desiderio di documentarsi meglio: “Oltre a scoprire quadri di altissimo livello pittorico, come Le Lussuriose e Le cattive madri, ho scoperto la straordinaria vita di Segantini e il suo rapporto con la natura. Tutte queste cose hanno generato in me un interesse che andava oltre all’apprezzamento per la sua arte e da lì è nata l’idea di questo film”.
Chi era Giovanni Segantini, una vita da romanzo
Nato nel 1858 ad Arco di Trento, quando era ancora parte dell’impero austriaco, Segantini visse un’infanzia poverissima e piuttosto infelice, rimanendo orfano da piccolo. A lungo analfabeta, per sempre apolide, finì anche in riformatorio a Milano, lontano dalla sua amata città natale, dove non tornò mai ma che restò per sempre il suo “più ardente desiderio”.
Una sorte piuttosto severa, alla quale reagì con grande forza d’animo, diventando una sorta di “orso di montagna”. Spiazzanti e indicative della sua personalità le parole estratte da uno dei suoi scritti: “La società coprì il mio corpo di fango e di fame, ma il suo fango e la sua fame non arrivarono fino a me; anzi più fango gettavano sul mio misero corpo, e più m’invigorivo nel sentimento di pietà per noi tutti miserabili”.
La felicità arrivò per lui nelle sembianze di Beatrice Bugatti, detta Bice, ragazza di famiglia benestante milanese che divenne sua compagna di vita, dandogli quattro figli e rimanendogli accanto fino alla sua prematura scomparsa: Segantini morì, infatti, nel 1899 all’età di 41 anni. Una vita piuttosto breve, ma ricca di vicissitudini e perfetta da raccontare anche al cinema.
I protagonisti
Segantini – Ritorno alla natura ripercorre tutta la vita del pittore mostrando i suoi splendidi quadri e raccontando la sua profonda spiritualità e capacità di posare lo sguardo sulla realtà sia sociale che naturale. Largo spazio è dedicato anche alle testimonianze della nipote Gioconda Segantini, di Annie-Paul Quinsac, massima esperta dell’arte segantiniana, di Franco Marrocco, direttore dell’Accademia di Brera e di Romano Turrini, storico di Arco di Trento. Alle interviste si alternano riprese mozzafiato dei luoghi chiave della sua biografia e la lettura dei suoi scritti autografi, accompagnati dalla ricostruzione cinematografica della sua storia, che affida l’interpretazione del protagonista a Filippo Timi.
Tra le opere che è possibile ammirare sul grande schermo c’è anche il bellissimo olio su tela Le due madri, custodito alla Galleria d’arte moderna di Milano e che potete anche ammirare nella clip in anteprima cliccando qui, accompagnato dalla descrizione di Annie-Paul Quinsac.
Segantini – Ritorno alla natura, dove vederlo
Per sapere dove vedere Segantini – Ritorno alla natura, in programmazione il 17 e 18 gennaio al cinema, clicca qui.
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