L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Lo shale gas minaccia la foresta di Robin Hood in Inghilterra
Associazioni e cittadini inglesi si mobilitano contro un gruppo petrolchimico che vorrebbe cercare shale gas nella foresta di Sherwood, nel Nottinghamshire.
Le trivellazioni alla ricerca di shale gas nel Regno Unito, incoraggiate dai governi conservatori che si sono succeduti negli ultimi anni, potrebbero non risparmiare neppure la celebre foresta di Sherwood, nella contea del Nottinghamshire. L’associazione inglese Friends of the Earth ha infatti denunciato la decisione del gruppo petrolchimico Ineos di avviare un’analisi sismologica della struttura geologica del bosco, che da sempre è legato alla figura letteraria di Robin Hood.
https://www.youtube.com/watch?v=tanJlUlAinw
Prospezioni in vista dell’uso del “fracking”
Si tratta di una prima tappa, necessaria per verificare la possibilità di utilizzare successivamente la fratturazione idraulica (fracking) per estrarre il gas. Quest’ultimo, infatti, si trova intrappolato nelle rocce in profondità e per farlo emergere in superficie si utilizzano dei potenti getti di acqua, alla quale vengono aggiunti sabbia e alcuni prodotti chimici. Un metodo che tuttavia è stato messo sotto accusa, ad esempio negli Stati Uniti, proprio perché sospettato di contribuire a provocare dei terremoti. Ma anche per i rischi di inquinamento delle falde acquifere (come spiegato da un corposissimo dossier dell’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente).
Lo shale gas minaccia anche una quercia di 800 anni
L’organizzazione ambientalista riferisce di una serie di documenti dei quali è entrata in possesso, tra i quali una richiesta ufficiale presentata dalla Ineos alla Commissione del Regno Unito per le foreste, nella quale si parla proprio della foresta di Sherwood, nonostante essa sia classificata nel Regno Unito come riserva naturale. “Se i piani dell’azienda saranno confermati – ha spiegato l’associazione – i test verranno effettuati a qualche centinaio di metri dalla Grande Quercia (Major Oak, in inglese), che ha più di 800 anni”. L’albero, anch’esso legato alla cultura popolare dalla letteratura, è già particolarmente fragile: per questo, è sorretto da cavi e sostegni al fine di evitare che i rami possano spezzarsi a causa del loro stesso peso.
La volontà di Ineos di effettuare i sondaggi geognostici era nota dallo scorso mese di agosto: all’epoca, l’azienda aveva inviato agli abitanti della zona delle lettere per rendere nota l’intenzione di avviare i lavori. Friends of the Earth ha tuttavia rivelato le zone esatte nelle quali si intende effettuare questi ultimi: un’informazione che potrebbe ravvivare l’opposizione al progetto.
Sabato una manifestazione contro il progetto
Una petizione è stata lanciata nello scorso weekend al fine di chiedere al ministro dell’Energia Andrea Leadsom di non autorizzare le prospezioni. Mentre una manifestazione è stata organizzata per sabato prossimo: “Gli inglesi – ha spiegato l’associazione – vogliono proteggere le loro campagne, e preferiscono le energie rinnovabili a soluzioni inquinanti come lo shale gas, che contribuiscono a rafforzare i cambiamenti climatici”.
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