La prima donna presidente del Messico ha indossato la fascia tricolore: su di lei le aspettative per un Paese sempre più inclusivo.
- Dopo la vittoria elettorale di giugno, Claudia Sheinbaum ora è ufficialmente la prima presidente donna del Messico.
- Nel suo discorso di insediamento ha promesso un Paese “che garantirà tutte le libertà”.
- Molta attenzione a inclusione e sostenibilità, ma la sfida più grande sarà proseguire il programma sociale di Obrador senza aumentare il debito.
Tre mesi dopo la sua storica vittoria alle elezioni presidenziali, Claudia Sheinbaum è da oggi, 1 ottobre, presidenta, la prima presidente donna del Messico. La cerimonia di giuramento si è svolta nella sede legislativa di San Lázaro, a Città del Messico, alla presenza di deputati, senatori e numerose autorità internazionali, tra cui il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e la first lady degli Stati Uniti Jill Biden.
Cosa promette l’era Sheinbaum
Durante il suo discorso di insediamento, Sheinbaum – 62 anni, progressista, scienzata ed ex membro del panel intergovernativo sui cambiamenti climatici che fu insignito del premio Nobel nel 2007 – ha sottolineato l’importanza di promuovere l’uguaglianza di genere, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale. E ha promesso di lavorare instancabilmente per migliorare le condizioni di vita dei cittadini messicani e per rafforzare la democrazia nel paese.
“Nel nostro governo garantiremo tutte le libertà: di espressione, di stampa, di riunione, di mobilitazione. La libertà è un principio democratico e noi siamo democratici, i diritti umani saranno rispettati e non useremo mai la forza dello Stato per reprimere il popolo”.
La sua coalizione di centrosinistra, Sigamos haciendo historia (“Continuiamo a fare la storia”), a giugno aveva ottenuto quasi il 60 per cento dei voti, più del doppio rispetto all’alleanza di centrodestra Fuerza y Corazón por México. Dati che dimostrano come la sua presidenza, che inizia oggi, è accolta con grandissime aspettative di un cambiamento significativo nella politica messicana, non solo per il fatto di essere la prima donna a ricoprire questo ruolo, ma anche per il suo impegno verso una governance più inclusiva e progressista. Ma proprio dal punto di vista femminista, la sua elezione è vista come un segnale di speranza e progresso per molte donne, in tutta la regione centroamericana in cui il Messico ha una influenza politica e culturale notevole.
Con un mandato che durerà fino al 2030, Claudia Sheinbaum ha davanti a sé la sfida di guidare il Messico verso un futuro più equo e sostenibile, anche se le sfide davanti alla nuova presidente del Messico hanno una portata non indifferente: coniugare la continuazione delle politiche di assistenza sociale inaugurate dal predecessore Lopez Obrador, della stessa parte politica, e che Sheinbaum intende estendere alle fasce più vulnerabili, comprese le popolazioni indigene, con il risanamento del debito pubblico. Un problema, per gli addetti ai lavori, non indifferente.
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