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Un nuovo studio conferma che in Antartide le popolazioni di pinguino imperatore stanno calando rapidamente a causa dei cambiamenti climatici.
Il pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri) è la più grande specie di pinguino ed è l’animale simbolo dell’Antartide. Il futuro di questo grosso e buffo uccello, tanto impacciato sulla terraferma quanto aggraziato e rapido in acqua, è messo in pericolo dai cambiamenti climatici che minacciano il pianeta.
Secondo un nuovo studio condotto da un team internazionale di scienziati, coordinato dal Woods Hole Oceanographic Institution del Massachusetts e pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, le colonie di pinguini in Antartide potrebbero dimezzarsi entro il 2100 a causa della frammentazione dei ghiacci. La ricerca ha preso come modello l’andamento della popolazione di 45 colonie di pinguino imperatore, tenendo conto delle condizioni del ghiaccio marino proiettate su un certo tipo di modello climatico.
Secondo gli autori dello studio il pinguino imperatore merita la classificazione di “specie in via d’estinzione” e deve diventare il simbolo della conservazione delle specie minacciate dal riscaldamento globale. «Se il ghiaccio marino continua a sciogliersi ai ritmi prospettati dall’Ipcc e continua ad influenzare la biologia dei pinguini imperatore – ha dichiarato Stephanie Jenouvrier, la biologa a capo del progetto – almeno i due terzi delle colonie subiranno un calo del 50 per cento entro il 2100».
Per i pinguini il ghiaccio rappresenta l’habitat principale, questi animali sono pertanto particolarmente sensibili alle variazioni di temperatura. Il ghiaccio è anche direttamente legato al sostentamento dei pinguini. Lo scioglimento della calotta glaciale riduce infatti l’habitat del krill, una fonte di cibo fondamentale per i pinguini imperatore. «Il ruolo del ghiaccio marino è complicato – ha spiegato Stephanie Jenouvrier – troppo ghiaccio obbliga i pinguini ad intraprendere viaggi più lunghi verso l’oceano per cacciare e riportare il cibo ai loro pulcini, ma troppo poco ghiaccio implica la scomparsa di alcune prede abituali dei pinguini».
Per contrastare l’estinzione dei pinguini gli scienziati invitano i governi ad adottare politiche di conservazione internazionali e identificano potenziali rifugi per la conservazione delle popolazioni. Secondo gli autori dello studio il Mare di Ross sarà uno degli ultimi luoghi nel quale si percepiranno gli effetti del cambiamento climatico ed è lì che dovrebbero concentrarsi le strategie di conservazione della specie.
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