Bosconavigli, ecosistema residenziale progettato da Stefano Boeri, connetterà zona Tortona con i Navigli, ponendosi come prezioso tassello nella riforestazione urbana di Milano.
Punitori di noi stessi. La commedia degli equivoci di Norcia, il terremoto e Stefano Boeri
C’è una commedia degli equivoci del secondo secolo a.C., s’intitola Heautontimorumenos, “Il punitore di stesso”, è di Terenzio e racconta di un padre che per eccessiva severità causa l’allontanamento del figlio che s’arruola e così inanellano una sfilza di fraintendimenti. Poi c’è il terremoto in Umbria, il 30 ottobre 2016, quando una scossa di magnitudo
C’è una commedia degli equivoci del secondo secolo a.C., s’intitola Heautontimorumenos, “Il punitore di stesso”, è di Terenzio e racconta di un padre che per eccessiva severità causa l’allontanamento del figlio che s’arruola e così inanellano una sfilza di fraintendimenti.
Poi c’è il terremoto in Umbria, il 30 ottobre 2016, quando una scossa di magnitudo 6,5 mette in ginocchio tra le altre la città di Norcia. La cattedrale di San Benedetto è distrutta dal sisma e si registrano crolli e lesioni nel borgo storico e in tante frazioni del territorio. Nonostante i danni, molti provano a proseguire come possono le loro attività.
Infine c’è l’archistar, Stefano Boeri. Che progetta gratuitamente e va pure lì a dirigere i lavori per tirar su a tempo record un centro polifunzionale d’emergenza, ma bello. Lo inaugurano il 30 giugno 2017 lo stesso Boeri con Enrico Mentana, che tramite La7 e il Corriere della Sera aveva raccolto tra le persone, i cittadini, gli spettatori, i fondi privati necessari per costruirlo (un milione e passa degli 8,7 milioni di euro raccolti con la campagna #Unaiutosubito) dando a Norcia un primo, nuovo, ampio tetto dove stare. Un simbolo della rinascita.
Difatti il legno era stato fornito dalla Filiera del legno friulana (lavoro molto importante a livello emotivo per loro, in quanto coincise con il quarantennale del sisma che distrusse la loro regione), le lampade a led dall’azienda Brillamenti. Prima delle riunioni cittadine, degli anziani, dei concerti e dei consigli comunali, lì si stabilisce subito il Centro Operativo Comunale (Coc) dell’emergenza. Quel giorno di fine giugno il sindaco di Norcia Nicola Alemanno dichiara raggiante: “Sono emozionato, oggi è il punto di arrivo di un percorso che ci ha visto soffrire e lottare. Questa struttura era assolutamente necessaria per la nostra ricostruzione. Un edificio, classe uno, con nuovi materiali in grado di resistere a qualsiasi tipo di sisma, sarà cabina di regia per la gestione di ogni tipo di emergenza”.
Resistere a qualsiasi tipo di sisma, sì, ma non a quello della burocrazia.
Arriviamo a metà marzo 2018. Il Centro polivalente di Norcia viene messo sotto sequestro preventivo dai pm di Spoleto che contestano un’infrazione edilizia perché il centro è stato costruito “in assenza del necessario permesso a costruire e dell’autorizzazione paesaggistica”. Dopo il terremoto. Una struttura temporanea, tirata su in due mesi. Con la beneficenza. Insomma, adesso adunque la magistratura sta indagando sul sindaco di Norcia Nicola Alemanno e sull’architetto Stefano Boeri.
Le motivazioni del sequestro del Centro polivalente di Norcia
Il sequestro preventivo è stato disposto dal gip di Spoleto su richiesta della procura ed è stato eseguito dai Carabinieri il 12 marzo. Nel provvedimento si sostiene che il centro polivalente è stato costruito in un’area sottoposta a tutela paesaggistica in quanto all’interno del Parco dei monti Sibillini ed è pure un Sic, sito d’interesse comunitario. Viene contestata la deroga alla normativa per la gestione dell’emergenza post terremoto. Cioè l’opera doveva essere provvisoria. Invece il centro Norcia 4.0 – secondo gli investigatori – avrebbe carattere definitivo. L’Anci si è schierata fin da subito con Alemanno, che a tutta prima stava “meditando” se dimettersi chiedendosi: “Devo chiudere le nuove scuole? Devo buttare fuori la gente dalle casette? Devo dire ai ristoratori che i ristoranti provvisori non si possono aprire?”.
Ovviamente un uragano di critiche s’è abbattuto sulla Procura di Spoleto.
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La Procura di Spoleto: ci difenderemo dalle minacce di venire a stare a casa nostra in caso di nuovo sisma
Con una lunga nota, il 14 marzo il procuratore capo Alessandro Cannevale ha difeso lo zelante lavoro del suo ufficio, che ha chiesto e ottenuto il sequestro del centro. Perché il provvedimento ha scatenato non solo polemiche in città ma anche, stando a quanto riferisce il procuratore, vere minacce.
“Individuare nei magistrati della procura di Spoleto il capro espiatorio da additare agli abitanti di Norcia come bersaglio per risentimenti e timori è ingiustificato, anche prescindendo dalla definitiva valutazione sulla fondatezza dell’accusa, che spetterà al giudice – scrive Cannevale – e poiché abbiamo assistito all’uso di organi di informazione per diffondere invettive basate su dati di fatto parziali e quindi falsi, animate da interesse personale, comprensive di esplicite intimidazioni al punto da invitare gli abitanti di Norcia a recarsi a casa dei magistrati in caso di nuovo sisma, faremo il possibile per tutelare la nostra reputazione e la tranquillità delle nostre famiglie”.
La Protezione Civile
La Protezione Civile, che è un dipartimento della Presidenza del consiglio, oggi prova a ricordare a tutti: “L’ordinanza 389 del 28 agosto 2016 consente di realizzare strutture temporanee per assicurare, tra le altre cose, la continuità dei servizi pubblici”. Quanto alla contestazione della procura sul carattere non provvisorio dell’opera, “l’Unione Europea dopo L’Aquila ha chiarito che le opere provvisorie possono essere utilizzate fino alla fine della ricostruzione”. Per anni, dunque.
Ma ad oggi la struttura rimane chiusa, ben recintata dal nastro.
Dopo essere stata nella prima fase dell’emergenza sede del Centro operativo comunale (Coc), ora ospita(va) le sedute del consiglio comunale e rappresenta per la comunità norcina un importante centro di aggregazione e di attività di pubblico interesse. È appena stata pubblicata una nuova petizione su Avaaz per dissequestrare la struttura:
È importante far sì che il centro riapra e che continui a ospitare le attività del Consiglio Comunale e della Protezione Civile, le attività ricreative, culturali e associative che al momento non dispongono di altra sede. Inoltre la popolazione di Norcia ne ha bisogno per ricostituire uno spirito di collettività che prepari il terreno alla ricostruzione.
Il sindaco Nicola Alemanno, dopo averci pensato, non si dimette
Il sindaco di Norcia Nicola Alemanno ha da poco fatto sapere che resta alla guida del Comune, dopo aver tentennato ed esser stato tentato di dimettersi sull’onda dello scoramento. Ma “dopo l’incontro con i massimi livelli istituzionali dello Stato, il confronto con la mia maggioranza in Consiglio comunale, dopo avere ricevuto la solidarietà di moltissimi sindaci e dei vertici dell’Anci ma soprattutto l’incoraggiamento, l’affetto sincero e la stima di tantissimi miei concittadini – ha spiegato il sindaco – sono giunto alla conclusione che il mio impegno, nonostante le amarezze, deve continuare con ancor più determinazione”.
L’architetto Stefano Boeri risponde alla Rai
“Sono sereno e tranquillo. Credo che si tratti di un gigantesco equivoco. Non so come si faccia a dire che non è temporaneo – ha detto Stefano Boeri ai tg Rai – è smontabile e rimontabile completamente, impianti inclusi. Mi spiace, veramente, per la popolazione che ha vissuto una vicenda drammatica e si vede privata dell’unico luogo di aggregazione sicuro. Viene usato per le scuole, per il teatro, per le sedute del Consiglio comunale”.
Gigantesco equivoco. La parola usata da Stefano Boeri riassume il paradossale carattere della vicenda, e forse della nostra stessa nazione. Terenzio duemila anni fa ci aveva già visto giusto; siamo davvero zelanti nel punire noi stessi per quanto di buono facciamo, in Italia.
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