Il Corno d’Africa sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 40 anni e tutta la fauna keniota ne risente in modo grave.
Centinaia di elefanti, gnu e zebre sono morti in Kenya a causa di una prolungata assenza di acqua che rende le loro migrazioni inutili.
La stagione delle piogge si prospetta meno piovosa del solito, perciò il governo keniota pensa a delle soluzioni per aiutare gli animali.
I cambiamenti climatici che colpiscono l’Africa e sono al centro della Cop27 non riguardano solo gli esseri umani. Una prolungata e anomala siccità in Kenya ha ucciso 205 elefanti e numerosi altri animali selvatici tra febbraio e ottobre 2022. La nazione africana e gran parte dell’Africa orientale stanno vivendo la peggiore siccità degli ultimi 40 anni, ha affermato il ministro del Turismo kenyota Peninah Malonza. I progressi ottenuti nella salvaguardia degli elefanti grazie alle limitazioni alla caccia illegale vengono vanificati dall’assenza di pioggia dovuta ai cambiamenti climatici degli ultimi anni.
Piogge in arrivo non sufficienti
Sebbene con l’arrivo della stagione invernale siano previste piogge sporadiche nella regione del Corno d’Africa, il dipartimento meteorologico del Kenya prevede precipitazioni al di sotto della media per gran parte dei prossimi mesi, sollevando timori che la minaccia per la fauna selvatica del Kenya non sia finita. Solitamente una breve stagione delle piogge avviene in Kenya fra novembre e dicembre, ma le temperature calde degli ultimi mesi non fanno prevedere una quantità di acqua sufficiente a soddisfare le esigenze degli animali locali.
205 elephants died in Kenya this year due to drought — an entire generation, says the WWF.
Kenya produces 0.05% of global carbon emissions but is highly vulnerable to the climate crisis. It's experiencing its worst drought in 40 years, with 4+ million people facing acute hunger. pic.twitter.com/BJN1Nhhdj3
Quattordici specie sono state colpite dalla grave siccità: oltre ai 205 elefanti morti, nello stesso periodo sono deceduti anche 512 gnu, 381 zebre comuni, 12 giraffe e 51 bufali, molti dei quali vivevano nei parchi nazionali kenioti che sono un’importante attrazione turistica per il Paese. Ci sono state anche 49 morti della zebra di Grevy, una specie rara e in via di estinzione.
Crisi degli animali in Kenya
Sebbene sia un primo passo tenere conto delle perdite, le cifre pubblicate dagli enti del Kenya sono tutt’altro che complete, ha avvertito il ministero del Turismo in un rapporto, dato che altri animali carnivori potrebbero aver divorato alcune carcasse. “Quindi c’è la possibilità di una maggiore mortalità”, afferma il rapporto ministeriale. Le aree a nord e a sud della nazione con capitale Nairobi sono le più colpite dalla siccità e ospitano anche la maggior parte della popolazione di elefanti del Kenya.
In un’intervista ripresa dalla Cnn, l’ex segretario per il turismo del Kenya Najib Balala ha affermato che il riscaldamento globale ormai uccide 20 volte più elefanti del bracconaggio. La siccità prolungata in tutto il Corno d’Africa ha lasciato circa 18 milioni di persone senza cibo e acqua in Somalia, Etiopia e Kenya, secondo i report del Programma alimentare mondiale. I lavori alla Cop27 mirano a risolvere i problemi dovuti ai cambiamenti climatici nella regione, ma ora la crisi che riguarda le specie animali si aggiunge alle difficoltà da affrontare nel continente africano.
Tutto il mondo è rimasto affascinato dalla storia di Patrick Kilonzo Mwalua, il keniano che percorreva decine di chilometri a bordo di uno sgangherato furgone a noleggio pur di portare da bere agli animali durante la siccità. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare il suo nuovo progetto.
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