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Siena e San Gimignano, 5 luoghi da scoprire nei due siti patrimonio dell’umanità Unesco
Siena e San Gimignano, due luoghi di bellezza assoluta in Toscana, riconosciuti come patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Un itinerario alla scoperta di cinque dei loro angoli meno noti, perfetti da visitare in autunno.
Due gioielli dell’arte e della storia italiana, Siena e San Gimignano sono mete perfette per l’imminente autunno. Molto meno affollate e preda del turismo di massa, lasciano spazio a tour più attenti e insoliti tra meraviglie spesso poco conosciute e per questo ancor più belle. Cinque angoli da visitare con calma per godere al meglio dell’eccellenza di due dei siti toscani patrimonio dell’umanità Unesco.
Museo delle Biccherne
Non è molto conosciuto e per questo forse lo troverete deserto, meglio. È una chicca che gli appassionati d’arte che intendono conoscere a fondo la storia della città di Siena, non possono non visitare. Si trova all’interno dell’Archivio di Stato e custodisce delle tavolette in legno, le biccherne appunto, dipinte a partire dal Medioevo, commissionate dagli ufficiali della Biccherna e in seguito da altri uffici senesi. Sono nate come copertine di registri contabili e amministrativi e con il passare degli anni la loro realizzazione è stata affidata ai più grandi artisti che hanno gravitato a Siena tra cui Ambrogio Lorenzetti. Sono meravigliose e ammirandole ripercorrerete oltre sei secoli di vita della comunità e la trasformazione degli stili pittorici. Le sale dove sono esposte le 105 tavolette sono anch’esse un tesoro: da qui c’è per esempio una magnifica vista sulla Torre del Mangia. L’ingresso è gratuito ma vi si può accedere solo la mattina alle 9:30, 10:30 e 11:30, dal lunedì al sabato. Questo museo, come altre “chicche” della città possono essere svelate solo da chi Siena la conosce profondamente: grazie all’Associazione centro guide di Siena è possibile fare dei tour mirati a caccia di luoghi poco noti ma meravigliosi, lontani dai soliti circuiti.
Pavimento del Duomo
C’è tempo fino al 28 ottobre per ammirare il pavimento del Duomo di Siena, forse l’opera più incredibile e sicuramente unica all’interno di una cattedrale che è tutta uno scrigno d’arte. Viene scoperto dai tappeti che il resto dell’anno lo proteggono solo dopo il palio dell’Assunta sino a ottobre inoltrato ed è uno degli appuntamenti importanti della città. Si tratta di 56 lastre di marmo interamente intarsiate che sono state realizzate dal Trecento sino all’Ottocento su disegni di autori senesi (tranne il Pinturicchio che è umbro). Storie della Bibbia ma anche allegorie che diventano nei secoli sempre più particolareggiate e precise e lasciarono anche il Vasari senza parole che le definì …”più grande e magnifico pavimento che mai fusse stato fatto”. Non è semplice, varcato il Duomo, riuscire a guardare in basso e concentrarsi sul pavimento: si è infatti circondati dalla magnificenza e dalla varietà delle forme d’arte e ogni angolo attirerà la vostra attenzione. Per accerdervi occorre acquistare il biglietto.
Museo archeologico
Altra perla meno frequentata rispetto agli altri più noti musei della città è il Museo archeologico: è bene dire che si tratta di un luogo tanto affascinante quanto tortuoso e labirintico. Non è sempre semplice capire dove si deve andare per seguire un percorso temporale e territoriale ma forse è bello anche per questo. A sorpresa ci si può trovare davanti a sarcofagi di epoca romana (quindi del III-IV secolo d.C.) rinvenuti a Siena o a canopi antropomorfi delle tombe della zona di Chiusi. La location è molto suggestiva, poco illuminata e talvolta sembra di essere quasi all’interno di uno scavo. Visitarlo significa anche poter vedere i luoghi dell’antico ospedale, struttura di fondamentale importanza per la città.
Galleria Continua
In una piccola cittadina, famosa per essere uno dei siti Unesco della Toscana e un esempio dei meglio conservati dell’età Comunale, è abbastanza insolito imbattersi in una galleria d’arte come Galleria Continua. È nata nel 1990 dall’idea di tre amici appassionati d’arte che hanno rilevato un ex cinema nel centro di Sam Gimignano e ne hanno fatto negli anni un punto di riferimento dell’arte moderna e contemporanea a livello internazionale. Qui sono ospitati i più importanti esponenti della nostra epoca e le installazioni sono spesso incredibilmente integrate nello spazio espositivo, bellissimo, proprio perché insolito. Fino a metà ottobre troverete Daniel Buren e Anish Kapoor. Un bell’esempio di come, partendo dalla passione, si possa in un territorio apparentemente così lontano dal contemporaneo, essere una realtà vincente in un campo, quello artistico, non certo semplice. Talmente di successo da asportarne il modello a Parigi, Pechino e Cuba. Complimenti.
Chiesa di di San Jacopo dei Templari
San Gimignano è meravigliosa ma davvero molto turistica: difficile scovare un luogo che non sia preso d’assalto, specie nel periodo estivo. Quella che arriva invece potrebbe essere invece una stagione dove godere al meglio della cittadina, con in più un paesaggio dai colori davvero suggestivi, quelli dell’autunno. Un angolo che ancora conserva la sua bellezza originaria è quello dove si trova la chiesa di San Jacopo dei Templari. Siamo a pochi passi dalla Galleria d’Arte moderna e contemporanea (che vale una visita) e dalla porta con il medesimo nome, circondati da ulivi. La struttura è insolita e la parte inferiore, quella che comprende il portale, riporta la croce dei Templari. All’interno degli affreschi, ancora in buono stato di conservazione, rappresentano il santo. Non è semplicissimo visitarla, perché è tenuta aperta solo grazie all’impegno dei volontari, quindi, prima di andarci, assicuratevi che sia aperta.
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