Circa 40.000 persone hanno sostenuto le richieste indigene, che si oppongono a un progetto di revisione del trattato fondativo della Nuova Zelanda.
La Siria annuncia la riconquista di Aleppo. Evacuate 35mila persone
Il governo di Damasco ha annunciato la riconquista di Aleppo. Secondo la Croce Rossa sono state evacuate 35.000 persone tra civili e ribelli.
L’esercito governativo della Siria ha dichiarato di aver riconquistato completamente la città di Aleppo. L’annuncio è stato affidato ad un comunicato, diffuso nella serata di ieri al termine dell’evacuazione dei civili e dei combattenti ribelli, che è stata effettuata sotto il controllo di trentuno osservatori delle Nazioni Unite. Operazioni analoghe si sono svolte nei villaggi di Foua e Kefraya, assediati dai ribelli.
I ribelli: “Aleppo grave perdita per la rivoluzione”
Il presidente Assad ha così annunciato “la liberazione” della seconda città del paese, aggiungendo che si tratta di una vittoria non solo per la Siria – impegnata da anni in una guerra civile che ha causato più di 310mila morti – ma anche per l’Iran e la Russia, ovvero i suoi due principali alleati. Yasser Al-Youssef, uno dei responsabili del gruppo ribelle Nourredine Al-Zink, ha ammesso che “sul piano politico e territoriale è una grave perdita. Per la rivoluzione, si tratta di un periodo difficile”.
La televisione russa Rt ha riferito di “migliaia di abitanti che, malgrado un freddo glaciale, hanno attraversato le strade di Aleppo per festeggiare la ripresa della città da parte delle forza filo-governative”. Tuttavia, questa mattina la tv siriana ha parlato di colpi di mortaio lanciati dai combattenti insorti. Dodici, secondo quanto riportato dall’Osservatorio siriano per i Diritti dell’uomo, avrebbero colpito il quartiere di Al Hamdaniya, nel quadrante sud-occidentale della città.
L’Onu indagherà su eventuali crimini di guerra
In un nuovo bilancio, il Comitato internazionale della Croce Rossa ha reso noto che sono state trasferite da Aleppo circa 35mila persone, grazie all’accordo raggiunto tra Mosca, Teheran e il governo della Turchia. Il governo siriano non ha tuttavia indicato, per ora, alcuna cifra ufficiale riguardante il numero di evacuati.
Nel frattempo, l’Onu prepara il dopoguerra. L’Assemblea generale ha approvato la creazione di un gruppo di lavoro che dovrà preparare una serie di dossier sui presunti crimini di guerra che sono stati perpetrati in Siria: un passaggio necessario per, successivamente, perseguire gli eventuali responsabili. La decisione non è piaciuta alla diplomazia di Damasco: l’ambasciatore presso le Nazioni Unite, Bashar Jaafari, ha bollato l’iniziativa come “un’ingerenza nei nostri affari interni”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’Aia accusa ufficialmente Netanyahu e Gallant di crimini di guerra a Gaza. Per la prima volta nella storia della Corte si chiede l’arresto di leader occidentali.
La Colombia fa la sua parte per sradicare il fenomeno dei matrimoni precoci con una legge che proibisce di sposarsi al di sotto dei 18 anni.
Il paese del Caucaso punta su eolico, solare e idroelettrico. Ma il legame con il petrolio è ancora forte. Quali progetti ci sono nel cassetto e che ruolo gioca l’Europa.
Israele a Gaza sta attuando politiche che privano deliberatamente la popolazione delle risorse per vivere. Per il Comitato speciale dell’Onu è genocidio.
La società di contractor accusata di aver torturato i detenuti del carcere di Abu Ghraib è stata condannata a pagare un risarcimento danni di 42 milioni
Gran parte dei media e della politica hanno parlato di “pogrom” e “caccia all’ebreo” riguardo alle violenze di Amsterdam. Le cose stanno diversamente.
Dichiarazioni tiepide sono arrivate da Mosca dopo la vittoria di Trump. Rimane incerto il futuro dell’invasione dell’Ucraina.
Donald Trump inizierà il nuovo mandato a gennaio, ma intanto capiamo come si posizionerà sui dossier Ucraina, Medio Oriente, Cina e Ue.