Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Così aiutiamo i bambini disabili in Siria
Decine di migliaia di bambini affetti da forme si disabilità in Siria non possono ricevere assistenza adeguata a causa del conflitto. Ed è qui che entra in scena l’ong Terre des Hommes.
Si calcola che in Siria siano più di due milioni e mezzo le persone che hanno qualche forma di disabilità e che non riescano ad essere adeguatamente assistite a causa del conflitto. E almeno un terzo di loro ha meno di 18 anni.
Noor è una ragazza di 24 anni affetta da paralisi celebrale. Durante il travaglio la madre ha avuto dei problemi e quando Noor è finalmente venuta al mondo ha sofferto di ipossia. A Lattakia, la sua città natale in Siria, non era stata seguita adeguatamente e, per questo, la sua disabilità intellettuale la rendeva poco reattiva agli stimoli.
Terre des Hommes per i bambini in Siria
La guerra, poi, aveva peggiorato il suo stato, tanto che quando lo staff di Terre des Hommes l’ha incontrata per la prima volta al centro dell’associazione Bashaer Alnour appariva apatica, incapace di comunicare attivamente con gli altri bambini disabili che frequentano il centro. Come conseguenza Noor si trovava isolata, senza amici e non prestava attenzione agli educatori. Gli stessi genitori avevano ormai gettato la spugna, considerando quasi inutile ogni tentativo di toglierla dal suo torpore.
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In Siria Terre des Hommes ha deciso di intervenire con progetti a favore dei bambini e delle persone con bisogni speciali per ristabilire il diritto all’assistenza e alla cura dei più vulnerabili. “Siamo sicuri che bambini e giovani come Noor hanno ancora la possibilità di esprimere il loro potenziale e, con il corretto supporto, di vivere un’esistenza ricca di relazioni e affetto”, spiega Deborah Da Boit, coordinatrice regionale degli interventi in Siria e Giordania.
2 milioni e mezzo di persone con bisogni speciali in Siria
Dopo aver stilato un programma fitto di attività personalizzate sulle esigenze di Noor, gli operatori di Terre des Hommes hanno seguito la ragazza per alcuni mesi stimolandone l’attenzione e la capacità di risposta. Uno dei giochi che ha attirato la sua attenzione è il “Step by step”, una sorta di catena umana dove ogni partecipante svuota l’acqua della sua tazza in quella del vicino, per poi passare a estrarre da un secchio dei cubi del colore scelto dal gruppo. Nel giro di due mesi Noor è riuscita a partecipare al gioco, anche se più lentamente di altri bambini, ma secondo gli operatori è un vero successo. L’aspetto più importante di questo cambiamento è la capacità d’interazione con gli altri: adesso Noor è in grado di sorridere ai compagni che l’aiutano nei giochi, come Ahmed, che ha la sindrome di down, e Rama, che ha difficoltà d’apprendimento. Riesce, insomma, a far sapere agli altri che è felice quando è con loro e che gli vuole bene.
1 milione e mezzo le persone ferite nel conflitto
Durante i sei anni del conflitto almeno un milione e mezzo di persone sono state ferite e molte di loro, anche a causa delle difficoltà di ricevere cure efficaci, hanno riportato disabilità permanenti. Come Mohammad, un uomo di 55 anni di Homs che ha perso entrambi le gambe. “Ero costretto a spostarmi per casa aiutandomi con le mani”, racconta nel video prodotto da Sarc, la Mezzaluna rossa siriana, partner di Terre des Hommes.
Adesso, grazie a un progetto di Terre des Hommes, ha potuto ricevere delle protesi e seguire un programma di riabilitazione che lo ha portato a camminare di nuovo sulle sue gambe e guardare con più ottimismo al futuro. Nello stesso centro di riabilitazione di Homs è seguita Sarah, una bellissima bambina bionda che era affetta da una malformazione del midollo spinale e che ha dovuto subire una delicata operazione chirurgica. Sua madre è vedova da tre anni e riesce a malapena a provvedere alle necessità di base dei suoi tre bambini. “Non avrei potuto mandare Sarah al centro di riabilitazione di Homs se le sedute di fisioterapie non fossero completamente gratuite”, ha detto.
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Ai suoi tre bambini, come ad altri 450 provenienti da famiglie siriane in grandi difficoltà, Terre des Hommes vuole fornire dei kit scolastici, composti da tutto l’occorrente come zainetto, quaderni, astucci, penne, album per disegnare, per affrontare con serenità il nuovo anno scolastico.
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