
Abbiamo chiesto a chi sta vivendo i tagli voluti dal governo di Washington, di raccontarci la loro esperienza. A rischio il progresso e il futuro stesso del nostro pianeta.
Ora è chiaro. L’uscita allo scoperto del presidente siriano Bashar al Assad avvenuta a Pasqua nella città di Maalula, a maggioranza cristiana e da poco riconquistata dall’esercito governativo, era in realtà una mossa elettorale. La prima tappa di una campagna per riconquistare il consenso della popolazione che terminerà il 3 giugno, giorno in cui il
Ora è chiaro. L’uscita allo scoperto del presidente siriano Bashar al Assad avvenuta a Pasqua nella città di Maalula, a maggioranza cristiana e da poco riconquistata dall’esercito governativo, era in realtà una mossa elettorale. La prima tappa di una campagna per riconquistare il consenso della popolazione che terminerà il 3 giugno, giorno in cui il parlamento siriano ha indetto le elezioni presidenziali.
“Ho fissato la data per l’elezione di un presidente per la Repubblica Araba di Siria”, è l’annuncio fatto il 21 aprile dal presidente dell’assemblea Mohammad al Laham che non ha mai fatto riferimento alla guerra civile che da oltre tre anni sta uccidendo un paese, letteralmente. Secondo gli ultimi dati del Syrian observatory for human rights i morti sarebbero più di 140mila.
Finora nessuno si è candidato ufficialmente, ma la partecipazione di Assad, al potere dal 2000, sembra scontata. Così come una sua elezione. La decisione di indire elezioni in un momento di crisi gravissima è stata criticata dalle Nazioni Unite che da mesi stanno cercando di creare le condizioni per negoziare un accordo di pace tra le forze filogovernative e i ribelli. Il rischio, secondo gli osservatori internazionali, è che possano aumentare i momenti di tensione e di scontro.
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In Italia il 35 per cento di padri aventi diritto preferisce non usufruire del congedo di paternità, sottolineano Inps e Save the Children.
Yarmuk è un campo profughi palestinese in Siria, otto chilometri a sud della capitale Damasco. Dal primo aprile è preso d’assalto e occupato dai terroristi del gruppo estremista Stato Islamico (Is) che ora ne controllano circa il 90 per cento del territorio. Abitanti di Yarmuk aspettano di ricevere gli aiuti umanitari © United Nation Relief
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’inclusione costruita attraverso lo sci e le discipline alpine. Questo l’obiettivo del progetto SciAbile promosso da Bmw Italia e dalla scuola di sci di Sauze d’Oulx.
No other land ha vinto l’Oscar come miglior documentario. Un film, doloroso ma necessario, che racconta la forza della resistenza palestinese.
Condannato nel 1977 per l’uccisione di due agenti, Leonard Peltier – ritenuto da molti un prigioniero politico – finirà di scontare la sua pena ai domiciliari.
In un Volvo Studio ampliato e rinnovato torna un programma culturale che esplora l’interazione creativa tra arte, musica e innovazione, riflettendo l’approccio olistico del marchio alla sostenibilità e alla valorizzazione della persona.
Mentre in molte aree del pianeta si acuiscono i conflitti, l’Italia relega la cooperazione allo sviluppo, un pilastro della politica internazionale, a una “comparsa” senza soldi.